L’epatite C si può sconfiggere, il convegno all’Abbvie di Campoverde

La ricetta della società farmaceutica americana: investire nell’innovazione per scofiggere la malattia che coinvolge 1,2 milioni di italiani

E’ stato questo il tema del convegno che si è svolto ieri mattina nello stabilimento Abbvie di Campoverde ad Aprilia, che ha visyto riuniti i maggiori esperti di Epatite C. Nel corso del forum è stato presentato su “Global & regional Health Technology Assessment”  che stima il risparmio che l’utilizzo dei farmaci anti Epatite C di ultima generazione potrebbe generare nel tempo.

In Italia, l’epatite C riguarda circa 300.000 persone diagnosticate, ma ne interessa molte di più. Si stima infatti che oltre 1,2 milioni di italiani siano positivi all’HCV, vale a dire il 2,1% della popolazione3. Tra i pazienti che acquisiscono l’infezione da HCV, oltre il 90% diventa portatore cronico, sviluppando nel 65-95% dei casi un’epatopatia cronica e nel 10-30% dei casi un rischio di evolvere in cirrosi nell’arco di 25-30 anni. I dati indicano che l’onere complessivo, comprendente costi diretti e indiretti, dell’epatite C prima della recente introduzione delle nuove terapie prive di interferone, si attestava intorno al miliardo di euro all’anno.

«Il rilevante impatto della malattia in termini epidemiologici comporterà per il Sistema Sanitario Nazionale italiano l’esigenza di affrontare nei prossimi 5-10 anni un gran numero di cure per un numero sempre crescente di pazienti – dichiara Massimo Andreoni, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Dipartimento di Medicina dei Sistemi, Università di Roma “Tor Vergata” e Presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) – il cui trattamento può essere molto complesso a causa delle diverse tipologie – quali ad esempio i pazienti con cirrosi, coloro che hanno ricevuto il trapianto di fegato e i pazienti con co-infezione da virus dell’HIV – e della rapidità del processo di mutazione e replicazione virale che caratterizza il virus dell’HCV».

Il modello messo a punto da Francesco Saverio Mennini, Research Director del CEIS EEHTA dell’Università di Roma “Tor Vergata” e dell’Institute for Leadership and Management in Health della Kingston University di Londra, Andrea Marcellusi e Raffaella Viti, del CEIS EEHTA dell’Università di Roma “Tor Vergata” e Massimo Andreoni, dell’Università di Roma “Tor Vergata”, simula l’evoluzione dello stato di salute e delle spese sanitarie per le persone con HCV in Italia. Per la stima dei costi sono stati considerati sia i costi diretti sanitari (ospedalizzazioni, farmaci, trattamento e cura dei pazienti), sia i costi indiretti intesi come perdita di produttività dovuta ad assenza dal lavoro causata dalla malattia.

Fra i farmaci innovativi recentemente approvati in Italia per il trattamento dell’epatite C, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato lo scorso 25 maggio l’immissione in commercio del regime terapeutico anti-HCV messo a punto e prodotto da AbbVie di Campoverde. Si tratta di una terapia completamente orale, priva di interferone, a base di VIEKIRAX® (ombitasvir/paritaprevir/ritonavir compresse) + EXVIERA® (dasabuvir compresse), con o senza ribavirina (RBV), per il trattamento di pazienti con infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) di genotipo 1 e 4. Si tratta del primo regime per l’epatite C cronica, privo di interferone e completamente orale, che combina tre agenti antivirali ad azione diretta, ciascuno caratterizzato da un diverso meccanismo d’azione e da profili di resistenza non sovrapposti, diretti contro il virus dell’epatite C nelle varie fasi del suo ciclo vitale. Il regime combinato di AbbVie consente di trattare i pazienti con HCV di genotipo 1 e 4, compresi i casi considerati difficili da trattare quali ad esempio pazienti affetti da cirrosi epatica, co-infezione HCV/HIV-1, pazienti sottoposti a trapianto di fegato e i soggetti per cui è fallito un precedente trattamento con interferone peghilato (pegIFN) e ribavirina (RBV), con percentuali di guarigione del 95-100%1;2. Il principio attivo di uno dei farmaci compresi nel trattamento – EXVIERA® (dasabuvir) – è prodotto in Italia nello Stabilimento AbbVie Italia di Campoverde di Aprilia per tutto il mondo.