“I cittadini di Lavinio, quelli che pagano il doppio balzello Comune-Consorzio, non ne sanno niente; non sono stati interpellati e quella strana ed inutile istituzione dei Delegati, che risulta eletta da circa l’1% dei consorziati, non li ha certamente resi partecipi. In un contesto di forte contestazione, in un ambito di strade che implorano manutenzione e di collettori stradali che straripano già prima che inizi a piovere, il Consorzio di Lavinio, dopo aver imbrogliato il traffico stradale senza alcuna ragione, facendo qualcosa tanto per dare un segno di vita, ha deciso di creare una rotatoria che non serve. Il sottoscritto, pur ritenendosi persona quanto meno attenta per quanto riguarda i fatti di Lavinio, ne è venuto a conoscenza seguendo il Consiglio Comunale dell’8 ottobre. Le rotatorie sono infrastrutture stradali che servono per organizzare, in modo semplice ed a basso costo di manutenzione, le zone di confluenza di più strade a traffico piuttosto attivo. Servono spesso a sostituire i complessi impianti semaforici che richiedono manutenzione continua e, spesso interventi d’urgenza. La via di Valle Schioia a Lavinio, la dove si biforca con via alla Marina, crea una specie di Y presso la quale, chi vi transita ogni giorno può testimoniare, non si crea nessun tipo di ingorgo e non si manifestano mai problemi di precedenza tanto che nessun semaforo vi è installato. Una rotatoria che nessuno ha chiesto e che non serve a niente a meno che la Dirigenza del Consorzio di Lavinio non abbia ragioni occulte che la semplice perspicacia dei malcapitati consorziati non riesce a decifrare. Le ragioni dei malcapitati sono state fatte conoscere, in Consiglio Comunale, dal solito Consigliere Bernardone che, siccome per vivere non fa il droghiere ma ha uno studio tecnico d’ingegneria, ha illuminato un Sindaco attonito che, con il suo stile di sempre, tentava di far digerire questa inutile realizzazione come “qualcosa che fa il Consorzio ed in cui il Comune non ci mette soldi” , opinando anche sulla reale necessità di intervento in termini di gestione dell’iter attuativo. A parte il fatto che il Comune da al Consorzio un importo di circa 170.000 Euro l’anno per scaricare sullo stesso e quindi sui cittadini tutte le responsabilità che l’Amministrazione ha su una grossa parte del più grande quartiere di Anzio, sta di fatto che la gestione di flussi di traffico che, per il 99% non riguardano abitanti consorziati, non si può liquidare con chi paga e chi non paga. Questo piccolo ennesimo screzio ha permesso di riportare in discussione la stessa opportunità di mantenere in vita un organismo che è oggetto di una poderosa contestazione da parte di coloro che dovrebbero sostenerlo finanziariamente, tanto che si stima che almeno un consorziato su tre non paghi la rata annuale e che lo faccia impunemente, dando così conferma che è nel suo diritto farlo. La Dirigenza del Consorzio può contestare questa stima ove essa non corrisponda alla realtà. Nel caso intenda farlo deve anche comunicare a quanto ammontano le rate non pagate, quante sono le azioni in corso per esigere il loro pagamento e quante azioni esecutive sono state avviate e concluse con il recupero delle somme non versate.
Il Presidente del Consiglio Comunale ha ribattuto che il problema del Consorzio di Lavinio merita una riunione del Consiglio ad hoc; cosa che il Consigliere Bernardone ha richiesto per l’ennesima volta. Fatto che tutti i cittadini di Lavinio, anche quei pochi che difendono la presenza di questo Consorzio, auspicano anche al fine di uscire una volta per tutte da quel mondo di contraddizioni senza fine e di dilanianti polemiche che alimentano una situazione che non è più tollerabile”.
Sergio Franchi