“Rimbalzo di responsabilità e mancata trasparenza”. A contestare la gestione dell’intera vicenda che riguarda il protocollo d’intesa firmato tra l’istituto comprensivo Anzio IV e il comune di Anzio è un genitore, ex consigliere d’istituto. “Da ottobre 2014 chiediamo la rendicontazione su come tali fondi siano stati destinati – dice Manuela D’Alterio – L’ unica cosa che ci è stata detta verbalmente nel novembre 2014 che circa 12 mila euro erano stati spesi per delle maniglie, tubi a fluorescenza, prese elettriche bruciate etc… o comunque spese per “manutenzione laddove necessario”. L’assessore Nolfi già dallo scorso dicembre 2014 aveva preso un impegno con noi promettendo di farci avere una relazione dettagliata sull’impiego dei suddetti fondi. Passa un anno stessa storia, stesse richieste, abbiamo chiesto l’accesso agli atti, cosa che per altro non dovevamo fare perché la documentazione deve essere a disposizione del Cdi e per l’amministrazione trasparente a disposizione di tutti. Nel penultimo Cdi di quest’anno, il 16 ottobre, il Dirigente scolastico viste le nostre continue insistenze fa venire la Nolfi, e di nuovo rimbalzi di responsabilità su chi doveva relazionare. L’assessore comunque informa il Cdi che ci sono stati problemi circa il protocollo e che lei ha acquisito la documentazione solo quella settimana. Promettendo che avrebbe inviato il tutto via mail al presidente entro i primi della settimana successiva. Questo accadeva un mese fa e naturalmente nulla è pervenuto. Mercoledì 18 novembre abbiamo fatto l’ultimo Cdi e ci è arrivata la comunicazione che alcuni genitori volevano pitturare un’aula. In quell’occasione – continua D’Alterio – abbiamo nuovamente incalzato il preside perché i soldi c’erano e che non trovavamo giusto discriminare gli altri ragazzi che sarebbero rimasti in aule fatiscenti. Il Ds telefonicamente raggiunge la Nolfi, la quale parla con il presidente e dice che la relazione è quasi pronta e che a breve l’avrebbe inoltrata. Ogni volta una scusa! È stata inviata anche una richiesta per la bonifica dell’aula video che contiene dei materiali che stanno causando allergie. Tale sala oggi è adibita ad aula perché naturalmente non hanno fatto in tempo a realizzarne una nuova visto il numero delle iscrizioni. E anche lì si erano impegnati a farla per tempo. Noi non sappiamo più come farci ascoltare è una presa in giro continua e un rimbalzo di responsabilità che non è più tollerabile. Ad oggi che ho terminato il mandato da consigliere e quindi sono un semplice genitore esprimo tutto il mio disappunto per come sia la dirigenza dell’Istituto, sia l’assessore, abbiano hanno gestito questa situazione ignorando completamente quanto richiedevamo in nome della trasparenza. Soprattutto continuiamo a voler sapere che fine hanno fatto questi fondi, visto che nessuno ha visto materialmente lavori fatti. E sapere che ci sono genitori che dovranno comunque sostenere delle spese quando c’era la possibilità di poter accedere a quei fondi è vergognoso”.