Una vera beffa quanto accaduto stamattina presso il centro trasfusionale del Riuniti di Anzio, dove era stata organizzata una donazione di sangue per un bambino di 11 anni che deve essere operato nei prossimi giorni. Nonostante diversi donatori si fossero presentati – rispondendo anche ad un appello lanciato sui social network – attorno alle nove e trenta i prelievi sono stati sospesi. Motivo? Terminate le sacche. Gli utenti, con tutta la buona volontà, hanno atteso fino alle undici prima di rassegnarsi e tornare a casa. “Stamattina avevo preso una giornata di ferie ed ero andato in ospedale per partecipare alla donazione – racconta Claudio – ma alle nove e mezza, quando mancavano ancora sette prelievi, ci siamo sentiti dire che le sacche erano terminate e non si poteva procedere. A quel punto ci siamo infuriati e siamo andati a protestare con il direttore generale, che ha raggiunto il centro trasfusionale chiedendo alle infermiere quale fosse il problema. Ci è stato spiegato che la richiesta delle sacche era stata fatta sabato scorso. Un’assurdità, dato che la donazione era prevista dopo due giorni. E’ stato subito contattato l’ospedale di Velletri ma il problema non è stato comunque risolvibile in mattinata. Alle undici siamo andati via, visto che le sacche non erano arrivate. Si è dovuto fare a meno a circa tre litri e mezzo di sangue. E’ già difficile trovare dei donatori, ma in queste condizioni passerebbe la voglia a chiunque. Un po’ come andare al pronto soccorso e sentire dire che è finito il cotone per disinfettare. Non è concepibile”.