Commissione Regionale sulle infiltrazioni mafiose la vicepresidente Bonafoni chiede: azioni concrete sui territori in mano alla criminalità
di Claudio Pelagallo
“Si è tenuta lunedì, in Commissione consiliare speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel Lazio, l’audizione del Presidente dell’Osservatorio per la Legalità e Sicurezza, Gianpiero Cioffredi. Questa prima convocazione ha dato la misura dell’impegno svolto dall’Osservatorio e fornito indicazioni essenziali sul terreno di lavoro. Il presidente Cioffredi ha illustrato ampiamente il radicamento delle organizzazioni mafiose nel Lazio, che vedono la nostra Regione al quinto posto per indice di mafiosità e al secondo per infiltrazioni mafiose sospette. “Come vice presidente della Commissione antimafia -dichiara la consigliera regionale di Si–Sel, Marta Bonafoni,- ritengo quello di lunedì un passaggio essenziale affinché l’ascolto e il lavoro portato avanti in questa sede istituzionale esca dalle stanze del Consiglio e si traduca in azioni concrete sui territori. Sto parlando di Ostia e del litorale di Anzio e Nettuno fino ad arrivare a Fondi e di tutte quelle terre di mezzo dove, ad esempio, la trasferta della Commissione speciale antimafia può fare la differenza. L’ascolto dei cittadini e degli amministratori locali nei luoghi ancora in mano alla criminalità organizzata, così come la restituzione, agli stessi territori e ai cittadini, di tutti beni sottratti alle mafie, devono essere le linee di intervento e le priorità del nostro lavoro”. Gli interessi della criminalità organizzata e delle mafie nella nostra regione sono particolarmente rivolte ai territori del litorale romano e laziale. In Particolare sud della Capitale: Pomezia, Aprilia, Ardea Anzio e Nettuno convivono pericolose organizzazioni criminali, vere basi attive di ‘ndrangheta e camorra, accanto a consorterie locali dedite al narcotraffico internazionale.La conferma viene dal rapporto annuale della Direzione nazionale antimafia, che individua il Lazio tra le regioni italiane a maggior infiltrazione delle organizzazioni criminali, per questo è sempre più necessario che le Istituzioni rafforzino le alleanze con tutti quei soggetti economici e sociali, organizzazioni civiche e sindacali, e con tutti i presidi di legalità che nei territori della nostra regione quotidianamente si oppongono al cancro dell’illegalità.