3 macchine di lusso, 19 conti bancari, quote di maggioranza di 12 società, lo stabilimento balneare Belvedere, una rivendita di sigarette e 109 unità immobiliari, tra cui una villa di circa 400 metri quadrati con piscina, 38 appartamenti, 44 immobili tra magazzini e garage, 8 capannoni industriali e 18 terreni. Un impero del valore di 11 milioni di euro, quello sequestrato stamattina dai finanzieri del Comando provinciale di Roma, con il supporto di un velivolo della Sezione Aerea di Pratica di Mare, al pluripregiudicato Fernando Mancini, imprenditore di Nettuno già agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta a seguito dell’operazione Domus Aurea. I sigilli sono scattati stamattina con il decreto emesso, ai sensi della normativa antimafia, dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Velletri. In particolare, le truffe – che si realizzavano con l’emissione di assegni non solvibili o cambiali mai onorate – sono servite a Mancini per l’ammodernamento di un lussuoso stabilimento balneare andato distrutto in un incendio, nonché per la costruzione, a Nettuno, di 5 palazzine di alloggi residenziali, per un totale di oltre cento unità immobiliari; le società fittizie erano anche servite – altra ingegnosa trovata – all’ottenimento di indebiti vantaggi fiscali essendo funzionali ad un giro di fatture per operazioni inesistenti di oltre 2,4 milioni di euro, che ha consentito di evadere l’Iva per oltre 500.000 euro.