Una legge innovativa, che parla di sviluppo e lotta al precariato, di diritti e di democrazia
La Regione Lazio ha deliberato l’esborso di 1,95 milioni di euro complessivi per il triennio 2016-2018 a sostegno del pluralismo dell’informazione. Il Consiglio regionale ha approvato, infatti, la proposta di legge n. 210 dal titolo “Legge quadro a sostegno del pluralismo dell’informazione e della comunicazione istituzionale”. L’Aula ha dato il via libera al provvedimento legislativo con 34 voti a favore e 6 contrari. La legge prevede interventi a favore dell’editoria, delle emittenti radiotelevisive e delle testate on line locali, della distribuzione locale e dei punti vendita della stampa quotidiana e periodica e del sistema integrato delle comunicazioni di pubblica utilità. Con questa legge la Regione promuove inoltre studi e ricerche, corsi di formazione e riqualificazione professionale rivolti ai giornalisti e operatori del settore, nonché progetti di mediattivismo e produzione indipendente di informazione nelle scuole con l’obiettivo di formare cittadini impegnati a sperimentare attivamente e collettivamente forme di autogestione della comunicazione. “Una norma attesa vent’anni. Dopo mesi di percorso partecipato e di audizioni in commissione, un testo che riconosce il valore sociale della comunicazione e che, al contempo, tiene insieme il tema del linguaggio di genere, dell’integrazione, della valorizzazione delle differenze, dell’attenzione alla legalità e alla giustizia sociale. -dichiarano Gino De Paolis, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, capogruppo e consigliere Si- Sel alla Regione Lazio- Una legge innovativa, dunque, che parla di sviluppo e lotta al precariato, di diritti e di democrazia e che vuole entrare nel merito della crisi del settore puntando sull’innovazione tecnologica, sulle start-up, sull’utilizzo dei fondi europei e sulla formazione dei giornalisti e dei tecnici capaci di affrontare e superare la crisi del settore. Settore che va rilanciato garantendo maggiore pluralismo ma anche la qualità e la dignità del lavoro dei giornalisti. Per questo- continuano i consiglieri- abbiamo raccolto nel testo di legge diverse sollecitazioni pervenute anche dalle organizzazioni di categoria e sindacali, per monitorare, con incontri periodici e consultazioni, l’andamento dell’occupazione del settore dell’editoria e affrontare in modo efficace la crisi che lo sta attraversando. Approvata la legge ora inizia sfida, nella convinzione che la libertà e il pluralismo dell’informazione siano presupposti irrinunciabili che abbiamo il dovere di garantire e di monitorare quotidianamente”.