Questa notte i militanti di Lotta Studentesca hanno effettuato un blitz nelle scuole di decine di città italiane in particolar modo all’Istituto Gatti di Nettuno per protestare contro la mancata attuazione di seri interventi volti a mettere in sicurezza gli edifici scolastici. I giovani di Forza Nuova hanno simbolicamente recintato gli istituti superiori, affisso dei cartelli di pericolo e posizionato degli striscioni con un eloquente messaggio: “Basta bugie, edilizia scolastica subito!”. Dura la presa di posizione del responsabile nazionale di Lotta Studentesca, Andrea Di Cosimo: “Il Governo Renzi vorrebbe fornire, tramite la cosiddetta ‘Buona Scuola’, ai nostri istituti lavagne elettroniche, postazioni Wi-Fi ed altre tecnologie all’avanguardia. Ma come possono gli studenti italiani crearsi un futuro, anche grazie all’aiuto della modernità, se vengono uccisi prima dal crollo di strutture che dovrebbero quantomeno tutelare l’integrità fisica degli alunni e del personale didattico? Mentre moltissimi edifici in tutta Italia sono considerati pericolanti e non a norma e spesso si verificano crolli nelle varie scuole, assistiamo a semplici controlli da parte delle amministrazioni locali a seguito del terremoto che ha colpito pochi giorni fa il Centro Italia. Noi non possiamo accettare queste prese in giro! In un Paese in cui su oltre 33 mila edifici scolastici più del 55% è stato costruito prima del 1976, dovrebbe essere priorità urgente del governo varare un piano nazionale per la messa in sicurezza delle scuole. I fondi – continua l’esponente del movimento studentesco – esistono, devono semplicemente essere spesi con razionalità, evitando gli sprechi e le inefficienze che hanno caratterizzato l’azione politica dei nostri governi dal dopoguerra ad oggi. Noi di Lotta Studentesca – conclude Di Cosimo – combattiamo da più di quindici anni contro le pratiche clientelari delle istituzioni locali, regionali e nazionali che frenano lo sviluppo della nostra nazione, favorendo il benessere di poche cerchie di potere. Purtroppo classi dirigenti e criminalità sono riusciti, per più di settant’anni, ad allungare le mani anche sulla scuola, considerandola come fonte di guadagno e di interesse personale e contribuendo, quindi, a renderla strutturalmente meno sicura”.