Impianti dentali e fumo: i rischi dell’implantologia nei tabagisti

Gli interventi di implantologia dentale rappresentano ormai operazioni di routine, generalmente caratterizzate da un elevato tasso di successo e in grado di risolvere in via definitiva i problemi estetici e funzionali legati alla mancanza di uno o più denti.

Tuttavia, gli impianti dentali possono essere controindicati in alcune situazioni: tra le casistiche più comuni, rientra quella dei pazienti fumatori, nei quali i rischi di effetti collaterali e di insuccesso dell’intervento aumentano in maniera considerevole.

Cosa sono gli impianti dentali?

Con il termine impianto dentale si indica una particolare procedura chirurgica tramite la quale uno o più perni, rappresentati da una vite in titanio o in sue leghe, vengono inseriti nell’osso mascellare o mandibolare. Su questo supporto, secondo tempistiche che dipendono dal tipo di tecnica adottata, viene quindi fissata una protesi in ceramica.

Grazie ad un processo definito di “osteointegrazione”, il titanio della vite, materiale che si distingue per l’ottima biocompatibilità, si integra con il tessuto osseo che si sviluppa attorno ad esso fissandolo in modo saldo.

L’implantologia dentale è in assoluto la tecnica più sicura ed affidabile per la sostituzione di elementi dentari mancanti. Un impianto correttamente realizzato è in grado di durare per decine di anni, restituendo al paziente un sorriso impeccabile dal punto di vista estetico e, soprattutto, migliorandone nettamente la qualità della vita, perché la masticazione torna ad essere agevole.

Tra i fattori che influenzano la buona riuscita di un intervento di implantologia dentale rientrano:

  • le condizioni del tessuto osseo del paziente;
  • la qualità dei materiali;
  • l’esperienza del chirurgo odontoiatra;
  • l’attenzione all’igiene nel pre e nel post-operatorio;
  • l’abitudine al fumo.

Se per soddisfare molti di questi requisiti è sufficiente rivolgersi ad una clinica affidabile e specializzata in questa tipologia di interventi, per quanto riguarda le controindicazioni nei fumatori, sta al paziente scegliere di seguire le indicazioni dell’odontoiatra oppure assumersi la responsabilità dei rischi che possono derivare dalla combinazione tra impianti dentali e fumo.

Ma per quale motivo la percentuale di successo degli interventi di implantologia dentale è inferiore nei pazienti fumatori? E quali sono i pericoli effettivi per la salute?

Perché impianti dentali e fumo non vanno d’accordo?

impianti-dentali-300x200Il vizio del fumo, come è noto, rappresenta un’importante fonte di rischio per la salute, perché direttamente connesso con gravi patologie cardiocircolatorie oltre che responsabile dell’aumento di incidenza di diverse forme tumorali.
In Italia, le analisi statistiche relative al 2016 indicano che il numero dei fumatori si attesta attorno agli 11,5 milioni, un dato molto elevato, pari al 22,0% della popolazione totale, e in crescita rispetto all’anno precedente.

Se è vero che il fumo influisce negativamente sullo stato di salute generale, diversi studi scientifici hanno dimostrato che la sua azione si rivela particolarmente deleteria per quanto riguarda quella orale.
Gli interventi di posizionamento di impianti dentali, in particolare, vedono crescere in maniera esponenziale la percentuale degli insuccessi nei pazienti fumatori. Tra le problematiche più comuni, rientrano un periodo di guarigione più lungo e la possibilità che l’impianto non vada a buon fine, portando inevitabilmente alla perdita della protesi.

Il fumo inibisce il processo di osteointegrazione

Nei soggetti forti fumatori, spesso la struttura ossea mascellare risulta essere indebolita, se non addirittura assottigliata. Questa condizione rappresenta già in partenza un limite alla possibilità di realizzare un impianto.
In più, il fumo sembra agire negativamente anche sull’efficacia del processo di osteintegrazione, rallentandolo e facendo venire meno quel legame saldo che fonde la vite in titanio con la struttura ossea, garantendo la tenuta della protesi.

Il fumo rallenta la guarigione delle ferite

Il vizio del fumo incide negativamente sui normali processi di cicatrizzazione, rendendo più lenta la guarigione delle ferite, con tutti i disagi e i pericoli che ne derivano.
Questo fenomeno aggiunge un elemento di pericolo nel caso di qualunque intervento chirurgico, ma quando l’operazione interessa la mucosa orale e le gengive le conseguenze possono essere particolarmente importanti.

L’azione deleteria del fumo di sigaretta sulla guarigione delle ferite sembra legata soprattutto all’assorbimento a livello locale della nicotina, che agisce negativamente sulla microcircolazione riducendo il trasporto di sostanze nutritive nei tessuti interessati, oltre che sulla migrazione delle cellule coinvolte nei processi di riparazione tissutale.

Il fumo espone ad un maggiore rischio di infezione

Nei fumatori risulta aumentato anche il rischio di infezioni, una delle complicazioni più gravi che possono verificarsi in seguito ad un intervento di implantologia dentale. Il fumo incide negativamente sia in maniera diretta, alterando il normale funzionamento del sistema immunitario, sia in maniera indiretta, favorendo un processo di infiammazione cronica delle mucose orali, predisponendole all’attacco da parte dei microrganismi.

Tra le evenienze più gravi, c’è l’insorgenza di una perimplantite, ovvero di un’infezione che si localizza a livello delle tasche gengivali (in maniera simile ad una paradontite), aggredendo i tessuti che circondano l’impianto. L’infiammazione che ne deriva è spesso causa di fenomeni di riassorbimento osseo, che possono portare ad un fallimento dell’intervento e alla perdita dell’impianto quando la perimplantite non viene trattata in maniera tempestiva.

Smettere di fumare in vista di un intervento di implantologia

Nonostante le numerose controindicazioni, la possibilità di sostituire uno o più denti mancanti con un impianto non è necessariamente preclusa ai fumatori.
I protocolli medici attualmente adottati impongono allo specialista di informarsi circa l’abitudine al fumo del paziente durante la raccolta dei dati anamnestici.

Studi recenti hanno dimostrato che la percentuale di successo degli interventi di posizionamento di impianti dentali migliora nettamente rinunciando al fumo di sigaretta nella settimana precedente all’operazione e nei due mesi seguenti. In questo modo, è possibile eliminare sin da subito gli effetti a breve termine della nicotina, migliorando la fluidità del sangue e la mobilità delle piastrine, fattori fondamentali per la coagulazione e la guarigione delle ferite chirurgiche, ma anche favorire il buon esito del processo di osteointegrazione.

In ogni caso, il paziente fumatore deve sempre essere informato della maggiore incidenza di complicazioni e sottoporsi all’intervento solo qualora le sue condizioni mediche lo consentano.

Fonti:

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