Titolo: Tu sei il male
Autore: Roberto Costantini
Editore: Marsilio
Anno: 2010
Euro 22,00
dalla quarta di copertina:
“Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata di una società immobiliare del Vaticano, scompare nel nulla. L’inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, giovane commissario di Polizia dal passato oscuro. Arrogante e svogliato, Balistreri prende sottogamba il caso, e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta a capofitto nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto.
Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri della Capitale, tiene a bada i propri demoni a forza di antidepressivi. Il suicidio dell’anziana donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l’inchiesta.
Ma rendere giustizia a Elisa Sordi dopo ventiquattro anni avrà un prezzo ben più alto del previsto. Balistreri dovrà portare alla luce una verità infinitamente peggiore del cumulo di menzogne sotto cui è sepolta, e affrontare un Male esclusivo quanto tenace, che ha molti volti”.
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Uno spaccato di un’Italia indolente e sonnacchiosa quello che emerge dalle pagine del libro di Costantini e che avvince il lettore nella trama del giallo, ma lo depista dalla possibilità di interrogarsi in modo critico sugli intrecci di una storia che attraversa lo Stivale, e che ammicca dalle pagine, senza però mai farsi Storia. Con un ritmo narrativo avvincente e serrato, veloce come i periodi con cui è costruito, “Tu sei il male” passa, con una leggerezza da spot televisivo, sui disagi interiori, sui traumi infantili, su torti e violenze subiti che fanno dei personaggi, di tutti i personaggi, densi e ben caratterizzati, dei potenziali colpevoli. Colpevoli di ritardare i conti con la vita, prima di tutto; costretti a crearsi delle maschere perfette, ai limiti del buonismo o del diabolico, e che, in quanto maschere, lasciano trasparire i loro contorni. Così, la complessità lascia il posto al piacere della narrazione, la stessa che avvolge il lettore e che lo porta a divorare le pagine mosso dal desiderio di arrivare alla soluzione di un intricato giallo. Un viaggio tra le parole che coinvolgono con la forza di un thriller e che ben si prestano a una lettura rilassante e intrigante.
Recensione a cura della Libreria Fahrenheit 451.