di Menuccia Nardi
Segnali dal nostro mondo negli ultimi giorni ne sono arrivati parecchi, spesso non piacevoli. I segnali di fumo più neri vengono ormai quotidianamente dalla Corea del Nord: da lì ultimamente mai una gioia (semmai esperimenti nucleari, quelli sì, a iosa!) e i rapporti con gli Stati Uniti si fanno sempre più difficili, e “difficili” in questo caso è ovviamente un eufemismo, perché per quanto ci si scherzi su la musica non è affatto piacevole e quello che ne può venire fuori mi mette i brividi.
Ma avviciniamoci alla nostra bella Europa, anche qui i segnali su cui riflettere non mancano. Primo fra tutti l’esito delle elezioni in Germania. La Merkelri-vince ma non stra-vince e una buona parte dell’elettorato tedesco si butta sull’estrema destra. Per carità, finché la conquista di un seggio nel Parlamento di un Paese libero è frutto di elezioni democratiche in teoria va sempre bene; tuttavia, il fatto che in Germania lecitamente e consapevolmente si voti per l’estrema destra dell’AfD (Alternativa per la Germania –in tedesco AlternativefürDeutschland) un po’ dovrebbe farci riflettere tutti quanti. Anche in questo caso i segnali che arrivano e la musica che sento non mi fanno impazzire.
Una musica più piacevole, però, l’ho ascoltata. Arriva inaspettatamente dall’Arabia Saudita, dove – udite! udite! – dal prossimo anno le donne potranno guidare. Sembra una notizia da poco, ma se pensiamo che nel 2011 in quello stesso Paese per una donna che aveva osato sfidare il divieto era stata decisa una pena di 10 frustate, capite bene che la notizia merita! Tuttavia, la battaglia per i diritti delle donne in Arabia Saudita è ancora lunga: l’incipit mi piace, ma prima di ballare il valzer aspettiamo. Ne riparleremo!