E’ una storia che arriva dalla campagna elettorale del 2013, dalla “sanatoria” dei cartelli 6×3 che portò – guarda caso – solo esponenti del centro-destra di governo a occupare quegli spazi. Allora, da sfidante e candidato sindaco, Candido De Angelis fece fuoco e fiamme. Ad aprile 2013, con delibera 32 si è proceduto alla “Regolarizzazione impianti pubblicitari già esistenti“.
De Angelis chiese lo spazio e gli fu negato, era già occupato da Bruschini, Placidi e compagnia. Il candidato sindaco del Pd, Ivano Bernardone, presentò un esposto – forse archiviato e del quale comunque non si conosce il seguito, siamo a Velletri – e in uno dei primi consigli comunali un’interrogazione che è stata riportata qui per chi vuole approfondire.
Non sappiamo che fine abbiano fatto le sanzioni a chi ha svolto campagna elettorale in modo illegittimo, sappiamo però che la vicenda del decreto ingiuntivo accennata in quella ricostruzione ha avuto uno sviluppo.
Proviamo a raccontarlo. Quattro dei cartelli vengono usati dal Comune per pubblicizzare la conquista della “Bandiera blu“. Ci sta, anche se eravamo in piena campagna elettorale e non era opportuno né, forse, regolare. A un certo punto l’azienda presenta fattura e chiede di essere pagata, ma in Comune non si capisce chi avesse ordinato quei “6×3“. Non ci sono pezze d’appoggio, forse qualche assessore a voce ha detto di procedere, tanto “poi si sistema“, a proposito di modello di governo che il centro-destra rivendica.
Non si “sistema” e l’azienda presenta un decreto ingiuntivo, al quale l’ufficio legale del Comune di Anzio si oppone il 2 aprile, affidandosi con una determina, come previsto, a un avvocato. Il quale non si opporrà mai, perché nelle alte sfere della politica di casa nostra, quelle dove in questi giorni si “gioca” alla crisi, qualcuno ha deciso così.
Ci sarebbe – ma volendo, qualche consigliere comunale potrebbe avere accesso senza troppi giri – una lettera del sindaco che invita a non costituirsi. Di sicuro la determina non risulta revocata, non all’albo pretorio almeno, mentre l’ufficio Ragioneria del Comune avrebbe “disimpegnato” la spesa per l’avvocato. Risultato? Non ci siamo opposti, pagheremo quei cartelli chiesti non si sa da chi e con quale pezza d’appoggio, oltre interessi e tutto ciò che un decreto ingiuntivo comporta. Funziona così, la chiamano politica.
Mi piacerebbe tanto essere smentito e, al tempo stesso, anche sapere che fine hanno fatto le multe a chi affiggeva irregolarmente. Hai visto mai, in un impeto di trasparenza, questa maggioranza allargata…
Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/