“L’operazione “Evergreen”, condotta dai finanzieri della Compagnia di Nettuno, sembra aver alzato la cappa di inconsapevolezza che attanagliava la città di Anzio e una parte del suo panorama politico che da anni minimizza o addirittura nega che nella città del litorale ci siano problemi di criminalità e illegalità, che invece da queste indagini parrebbero trovare spazio d’azione proprio all’interno della macchina amministrativa”. Inizia così la nota di Reti di Giustizia-Il sociale contro le mafie. “Tanto più è inquietante che proprio 4 funzionari pubblici siano stati arrestati e indagati per il reato di corruzione in appalti e che le indagini stiano ancora accertando se ci siano o meno altri reati ed eventuali legami con esponenti della criminalità organizzata locale. Ricordiamo inoltre che proprio l’ex assessore Patrizio Placidi, fra gli arrestati, fu vittima di un grave atto intimidatorio nel marzo del 2012, quando un ignoto sparò dei colpi d’arma da fuoco sul cancello della sua abitazione, evento che anche se non necessariamente collegato alle vicende di ieri fa riflettere e spaventa, anche perché non rappresenta un unicum nei confronti degli esponenti dell’amministrazione comunale anziate.
Consapevoli che le indagini sono ancora in corso e che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, siamo convinti che ad Anzio dobbiamo vigilare affinché l’illegalità e la corruzione non diventino sistema e quindi esortiamo le forze politiche e sociali, l’amministrazione comunale, i partiti, le associazioni e tutte le cittadine e i cittadini a farsi carico di questa responsabilità civile insieme, per poter permettere una corretta e democratica gestione della cosa pubblica, anche in vista delle imminenti elezioni comunali.
Inoltre esprimiamo il nostro sostegno alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria, confidando nel loro lavoro di investigazione e prevenzione e sperando che possano fare al più presto chiarezza su questa vicenda”.