In questi mesi si è parlato spesso del Piano Industria 4.0, così di Piano Nazionale per la Banda Larga e incentivi allo sviluppo. Si tratta di argomenti che stanno a cuore a molti e non solo a chi naviga abitualmente su Internet, ma anche alle tante PMI che animano il tessuto imprenditoriale della Penisola. Ma cosa si intende veramente con 4.0?
Industria 4.0: cos’è e qual è la situazione in Italia
Quando si parla di “Industria 4.0”, si fa riferimento ad un nuovo modello di business pensato per le imprese nell’era del digitale. L’avvento delle nuove tecnologie, non a caso, ha reso necessaria la presenza di nuovi modelli imprenditoriali nati con lo scopo di traghettare le industrie e le aziende nel domani, mostrando loro concretamente le possibilità offerte da un’apertura al mondo dell’hi-tech e del digitale.
Dall’inizio del piano, possiamo dire che sebbene l’applicazione di questi elementi nel nostro tessuto imprenditoriale abbia raggiunto in questi anni importanti risultati in termini di competitività dei mercati – con ben il 94% delle imprese digitalizzate che nel 2017 ha superato gli obiettivi di fatturato – il ritardo del nostro paese nei confronti del resto d’Europa risulta ancora evidente.
In particolare, è necessario intervenire in alcune aree ritenute critiche ma ancora dotate di ampie prospettive per il futuro, come lo sviluppo dell’IoT, la formazione di imprenditori e dipendenti – ancora diffidenti nei confronti del cambiamento – verso la crescita digitale e la diffusione sistematica di nuovi modelli di business.
Piano Banda Ultralarga: definizione e interventi
Strettamente collegato al Piano Nazionale Impresa 4.0 è il Piano Banda Ultralarga, che mira alla realizzazione di infrastrutture volte a portare la connessione in fibra ottica nell’85% del nostro territorio entro il 2020. Con più di 4000 interventi finanziati, sono in molti gli italiani che in questi anni si sono attivati per verificare sui siti delle compagnie tradizionali come Vodafone la copertura della fibra ottica nel proprio paese, soprattutto in regioni come Veneto, Campania e Toscana che hanno visto realizzarsi rispettivamente 397, 289 e 263 cantieri.
Sebbene dunque sia ancora evidente il digital divide che separa le aree più urbanizzate da quelle montuose, il progetto è comunque riuscito in questi anni a portare connessioni pari o superiori a 30 Mbps nel 71% delle unità abitative italiane. Un numero, questo, destinato a crescere ancora con l’avvio della cosiddetta “Fase 2”, che prevede un investimento pari a 2milioni di € volto a connettere a Internet l’intero territorio nazionale.
Incentivi verso il cambiamento
Sebbene quindi esistano ancora molti margini di miglioramento per il nostro paese, sono comunque stati fatti importanti passi avanti per incentivare le imprese ad abbracciare il cambiamento. Tra tutti, non si possono non citare i Voucher per la digitalizzazione, incentivi regionali che forniscono un massimo di 10mila euro per azienda e spendibili in interventi di ammodernamento come hardware, software, connessioni internet e formazione professionale. Il successo raggiunto da iniziative come questa, ha portato dunque i diversi governi a confermarle di anno in anno e si prevede infatti di vederle tornare anche nel 2019.