[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”]di Eduardo Saturno[/sg_popup]
Villa Sarsina è la sede istituzionale della città di Anzio che in occasione dello svolgimento del Consiglio comunale subisce una metamorfosi, una specie di cambio di destinazione d’uso che la trasforma in un evento diverso da quello che dovrebbe essere in origine: una democratica contrapposizione di idee tra maggioranza ed opposizione, che, non dimentichiamo, dovrebbe ambire esclusivamente al bene della comunità.
Oggi invece come in tante altre passate occasioni lo sport più praticato all’interno dell’emiciclo è quello dell’offesa e della derisione, disvalori non più tollerabili che dovrebbero essere confinati in altre sedi ma che continuano ad essere la stella cometa di certi signori che si arrogano a torto il diritto di offendere chiunque osi pensarla in modo diverso. Credo che non sia più il tempo di guerreggiare in maniera sterile e puerile. Bisogna sforzarsi di farlo nell’interesse della città. I politici hanno un compito che è in questa fase quello di esprimere, non la forza muscolare, ma quella propositiva delle diverse sensibilità presenti in Consiglio. Per questo motivo, mi sento di esprimere un invito al senso di responsabilità che, nel rispetto delle posizioni di ognuno, non significa adesione incondizionata alle scelte dell’Amministrazione. Vi chiedo di essere eretici ma valutando la possibilità nel contempo di essere anche profetici. In questo periodo storico, bisogna sforzarsi di affrontare la salutare dialettica politica con spirito costruttivo, di evidenziare i giusti antagonismi rispetto ai progetti ma indicando quali siano i fini e gli obiettivi delle diverse posizioni. Solo così la politica riuscirà ad adempiere al suo ruolo più alto che è quello di risolvere i problemi della comunità. Politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi. (Marco Travaglio)