Dati terribili quelli inerenti la fame nel mondo, sono 820 milioni le persone colpite dalla denutrizione cronica, ma un terzo del cibo prodotto finisce nella spazzatura. Le proporzioni sono enormi, perché le cause oltre ai conflitti sono da ricercare nelle condizioni climatiche e ambientali. Intanto nel mondo ad economia più avanzata, soprattutto nel mondo occidentale, vi è un enorme spreco alimentare come da tempo sosteniamo.
Infatti se da una parte si muore di fame, nel mondo vi sono 672 milioni che soffrono di obesità ed oltre 1,3 miliardi sono le persone in sovrappeso.
E’ quanto commenta oggi nella Giornata dell’alimentazione Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista ECOITALIASOLIDALE.
“Da tempo è alla ribalta il tema dello spreco alimentare, un problema planetario ma anche del nostro Paese, che ha notevolmente interessato i cittadini, a fronte di una evidente disattenzione da parte delle Istituzioni. La conferma arriva anche dall’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market, dell’Università di Bologna, che si occupa di spreco alimentare, che nel rapporto del 2018 ha evidenziato come in Italia è proprio in casa che si verifica oltre il 50% dello spreco: una famiglia media italiana getta circa 84 kg di cibo in un anno, circa 36 kg. a persona. Ciò vuol dire in totale 2,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno, per un costo complessivo di 8,5 miliardi di Euro, lo 0,6% del Pil nazionale. Fra i cibi che si buttano via più spesso, al primo posto ci sono i prodotti ortofrutticoli, frutta e verdura. Seguono pesce, pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, sughi. Ma anche dolci, legumi e bevande alcoliche. “Ricordo sempre – sostiene Benvenuti- che non consumare un litro di latte, lasciandolo scadere nel proprio frigorifero, vuol dire aver sprecato oltre 1.000 litri di acqua, necessaria alla produzione di tale alimento”. “Come ECOITALIASOLIDALE – prosegue Benvenuti- siamo a lavoro per istituire un tavolo tecnico per discutere di tale tematica, e stiamo programmando un convegno nazionale al termine del quale verranno
sottoposte alle Istituzioni misure concrete da adottare nel nostro Paese in materia di spreco alimentare, di donazione dei prodotti alimentari invenduti, con riferimento alle linee volte ad armonizzare/semplificare il quadro di riferimento normativo della legge in vigore, la Legge Gadda, n. 166/2016. Ribadiamo l’importanza di accorciare la filiera della distribuzione e vendita dei prodotti preferendo prodotti a kilometro zero, considerando che mediamente consumiamo alimenti che percorrono 1.700 chilometri prima di arrivare sulle tavole degli italiani, e sono necessarie quindi soluzioni concrete per aiutare l’economia locale ed evitare gli sperperi. Infine rivolgiamo al Ministro dell’Ambiente e al Ministro
dell’Istruzione di avviare, come più volte annunciato, nelle scuole italiane la materia di studio dell’Educazione ambientale, compresa la nostra proposta di inserire – conclude Benvenuti- nella stessa materia anche l’educazione alimentare per interessare sia le giovani
generazioni che le famiglie italiane”.