Raffaele Panico
Sulla Storia culturale degli Italiani dal Settecento ai tempi recenti, il territorio tra Anzio, Ardea ed Aprilia, tra Campagna romana, Agro pontino e il Litorale è presente un paesaggio d’importanza. La perizia dell’ingegnere Marchionni 1753-54 sulle pesanti controversie economiche ambientali, intorno alle 24 peschiere autorizzate dalla Camera Apostolica (il ministero agricoltura e foreste dello Stato della Chiesa) quando le liti sfociavano in perdite di vite. Perché le liti avvenivano tra agricoltori presenti in periodi invernali – a causa la malaria, il bestiame transumante e, appunto, i pescatori con licenza e di frodo delle acque interne, per le vendite del pescato sulle piazze romane al tempo dei precetti cattolici sull’astinenza dalle carni. Il tentativo importante della bonifica del 1777 di Pio VI e l’ingegner Rappini con i fondi e le case alle famiglie contadine poi fuggite all’inizio estate per la malaria. Allora la malaria non si collegava agli sciami di zanzare bensì ai miasmi delle acque maleodoranti. In questo contesto storico recente, la municipalità di Aprilia è la più estesa, oltre 173 kmq ed è strategica tra i Castelli e il Litorale romano. È proiettata a sud verso la provincia che presenta la particolarità di essere divisa – prima del regno d’Italia – tra “Campagna Marittima, la parte romana e laziale, e la parte ex Stato napoletano “Terra di Lavoro” dalla piana di Fondi, Gaeta e fino al confine regionale del fiume Garigliano. Aprilia in meno di 9 decenni dalla sua apparizione, la Fondazione, oltre che documentari e filmati d’epoca, altre fonti storiche, lettere e foto, libri, stampe, note diplomatiche, dipinti, testimonianze orali e tradizioni dalle regioni di provenienza…
Sarebbe opportuno avviare un “Fondo Museo Aperto cine-biblioteca”, a disposizione e fruizione per incontri anche a remoto con Luoghi e Persone Straordinarie nel Mondo Intero. Un Primato della ricerca per una Diplomazia Pubblica e Culturale per la Storia degli Italiani in Italia e presenti nel Mondo intero ovunque, come nelle Americhe esistono Comunità e la presenza importante delle nostre discendenze e, gli italofoni e italofili che hanno una forte e sincera attrazione e passione per la Cultura, come si diceva, appunto nel Settecento sopra citato appartenere alla “Repubblica delle Lettere” o all’Italia Letteraria. Quello che manca nella produzione della comunicazione in Italia è la passione, ragionata, a trattare
questa miniera vivente di contenuti e storie. A poca distanza da Cinecittà –
Roma, ben collegata con sistema viario e ferroviario, Aprilia dalle “spalle giovani” potrebbe tradursi in “piazza” cinematografica per darsi ad una cultura convergente.
Dare dei contenuti alle serie TV film corto e mediometraggio, documentari al servizio di quella che si chiama Diplomazia Pubblica e Culturale, con produzioni originali. Con una incisiva capacità di penetrazione dei prodotti del made in Italy in, e di, un territorio, ancora a ben vedere tutto da esplorare. Aprilia motore di storie dai contenuti forti tipico degli anni Settanta, quando si sentiva dire “ah voi sareste la piccola Chicago”; le tante emergenze di allora, il terremoto d’Irpinia quando miei coetanei e i grandi con furgoni da frickettoni di allora andarono nei luoghi. Allora non c’era la Protezione Civile poi fatta dal ministro Zamberletti. E, ad esempio, l’età dei rapimenti, la crisi sanitaria del tempo le tossicodipendenze, gli albori della difesa e conservazione del patrimonio naturale e culturale e, gli episodi di terrorismo, i posti di blocco durante i 55 giorni del sequestro Moro, i sacchetti di sabbia e i militari fucili in mano lungo la via nettunense, quando si diceva alla radio sono alla ricerca del “covo qua covo là covo in tutta la città”…
Una matura cordialità oggi, unita al talento possono dare un racconto vissuto e vivente di un’identità tra Litorale e Castelli romani e Aprilia Città di Fondazione oggi esportabile tanto in Italia quanto più anche nelle città gemellate in Sudamerica e in Europa.