di Luigi Nieri*
Renata Polverini vuole recitare tutti i ruoli in commedia: ossia della fedele alleata di Berlusconi e, allo stesso tempo, di sua strenua oppositrice. Un’ambiguità che sembra dettata più dal tentativo di evitare un fallimento annunciato che dalla necessità di difendere il proprio territorio. Dopotutto non stiamo parlando della stessa Presidente che ha applicato diligentemente un piano sanitario, imposto dal Governo, che sta massacrando la sanità del Lazio. Renata Polverini, per essere credibile, dovrebbe tradurre la propria contrarietà al Governo in atti concreti e significativi per il Lazio. A cominciare da una revisione profonda del Piano di Rientro. Oggi, infatti, sono venute meno le condizioni che erano alla base dell’ accordo con il Governo. La Presidente della Regione Lazio, inoltre, dovrebbe porre fine alla fallimentare esperienza delle macroaree. I posti letto tagliati, infine, non sono stati mai trasformati nella necessaria medicina territoriale e assistenziale di cui il territorio ha bisogno. Vi è poi la questione dei ticket. Perché il Lazio non segue l’esempio dell’Emilia Romagna e della Lombardia che, proprio sul ticket, hanno intrapreso strade alternative e più eque rispetto a quella indicata dal Governo? E’ su interventi come questi che si misura la capacità di un amministratore di difendere gli interessi del territorio. Le sole dichiarazioni o le sole parole, seppur battagliere, lasciano il tempo che trovano.
*Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà nel Consiglio regionale del Lazio