L’alternativo

“Questa rubrica si propone di portare all’attenzione di tutti i lettori alcune semplici nozioni per far meglio comprendere che non c’è alternativa al cambiamento: cambiamento del nostro stile di vita, dei nostri consumi, del modo in cui lavoriamo o vorremmo lavorare, del nostro rapporto con gli altri e con l’ambiente; e deve essere ecologico, perché facciamo i conti con il fatto che siamo esseri mortali, in un mondo destinato a durare anche dopo di noi”’

SECONDA PUNTATA: Cos’è un Piano Energetico Ambientale Comunale, quali sono gli strumenti e gli obiettivi? .

Uno degli strumenti per raggiungere qualificati obiettivi ambientali e la relativa risoluzione di problematiche comuni, è l’Agenda 21 locale, promossa dall’ONU ed attivata volontariamente dalle amministrazioni comunali. Uno dei suoi obiettivi principali è perseguire uno sviluppo sostenibile, in grado di integrare realtà ambientali, sociali ed economiche. I temi trattati dall’Agenda 21 di maggiore rilievo, in funzione delle caratteristiche del territorio, possono essere: la mobilità, riduzione della produzione di rifiuti, diminuzione delle emissioni atmosferiche, riduzione dei consumi energetici.

Ulteriore strumento, per ottenere delle linee guida, è l’adesione da parte dei comuni al  Patto dei Sindaci, un iniziativa su base volontaria, che impegna le città europee a predisporre un Piano di Azione con l’obiettivo di ridurre di oltre il 20%  (entro il 2020) le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia.

Particolare  interessa merita anche la Legge 10/91 (Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia), definendo i compiti di Regioni e Province autonome in campo di pianificazione e controllo. Stabilisce le indicazioni e le informazioni che dovrebbero contenere i piani energetici regionali o provinciali e le modalità di supporto ai piani regionali.

Lo studio si può quindi presentare come un’indagine preliminare all’elaborazione di un piano energetico comunale più dettagliato. Tale analisi può essere sinteticamente trascritta da una matrice vettori/settori, che mette in rapporto i diversi beni energetici scambiati (offerta di energia) con i diversi ambiti socio – economici nei quali si verifica il loro impiego finale (domanda).

L’obiettivo di fondo di un PEAC,  è quello di individuare le opzioni concrete atte ad abbattere i costi economici ed ambientali dell’ormai pesante bolletta energetica pagata quotidianamente dall’ intera comunità nazionale, causa la continua non evoluzione, di un sistema sociale basato su un impiego non razionale e non efficiente delle risorse energetiche che abbiamo a disposizione su tutto il nostro territorio.


( Nella TERZA PUNTATA, vedremo come è generalmente strutturato un PEAC e quali sono le sue fasi ).