Osservatorio nazionale sull’amianto: aumento patologie nel pontino

L’Osservatorio Nazionale Amianto, Associazione di Promozione Sociale, traccia il bilancio delle sue attività di dieci anni nel territorio pontino e in tutta Italia. Anche nella provincia pontina purtroppo sono in aumento i casi di patologie asbesto correlate. Ne dà notizia l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che dichiara “Purtroppo riceviamo continue segnalazioni anche al nostro numero verde da parte di cittadini pontini, ed in particolare di Latina, che hanno ricevuto la diagnosi di patologia asbesto correlata. La città di Latina sconta l’assenza di uno sportello amianto che possa costituire un punto di riferimento e un raccordo tra le varie istituzioni. Come associazione abbiamo sopperito istituendo il numero verde 800 034 294 e costituendo un’unità operativa presso la nostra sede di Latina (via Cairoli 10); lascia, comunque, l’amaro in bocca il disinteresse delle istituzioni che pure sono state informate e allertate”. Già subito dopo l’elezione del nuovo sindaco di Latina, Dott. Damiano Coletta, l’ONA si è attivata con il Presidente Nazionale, Avv. Ezio Bonanni perché di intesa con la Regione Lazio si potesse creare in Provincia, e quindi anche a Latina, lo sportello Amianto in collaborazione con tutte le istituzioni, per la bonifica dei siti contaminati, per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto, per la costituzione di un’unità operativa specializzata in malattie da amianto presso l’ospedale “S. Maria Goretti di Latina”. L’ONA, nel corso della sua interlocuzione con il Sindaco di Latina, Dott. Coletta, con l’Assessore all’ambiente, Dott. Roberto Lessio, aveva ricevuto rassicurazioni di un interessamento del Comune di Latina ed in particolare del Sindaco come autorità sanitaria, perché si facesse parte diligente, anche con le autorità regionali. L’ONA è da anni in prima linea per la prevenzione e la difesa delle vittime delle patologie correlate all’amianto, e continuerà a sollecitare le autorità comunali e regionali, per realizzare le sue finalità che sono:  Bonifica  Diagnosi e cura delle malattie da amianto.
 Risarcimento danni e prestazioni previdenziali per le vittime L’Osservatorio Nazionale Amianto, già a partire dal 2008, è stato il punto di riferimento di diverse realtà istituzionali, per affrontare e risolvere il problema amianto nel Lazio, come nel resto d’Italia. Nella città di Roma anche attraverso l’impegno del Presidente della Commissione Sicurezza e Sanità, On.le Fabrizio Santori, è stato possibile bonificare scuole ed asili nido della capitale, impegno che è continuato anche negli anni successivi in tutta la regione. L’ONA, ciò nonostante, ha proseguito la sua attività conseguendo significativi risultati, in termini di assistenza ai cittadini, i quali hanno continuato a trovare un importante punto di riferimento nella nuova sede di Latina, sita in Via Cairoli, 10 e ad accedere telefonicamente al numero verde: 800 034 294. Ciò ha permesso, in molti casi, di diagnosticare tempestivamente patologie asbesto correlate, che, se affrontate nel tempo opportuno, hanno avuto un esito positivo, con la tutela anche giudiziaria per la tutela delle vittime e dei familiari. L’ONA è critica anche nei confronti della Regione Lazio, ed in particolare nei confronti del Presidente, in quanto nessuna iniziativa concreta è stata assunta per la prevenzione dei danni da amianto e il sostegno alle vittime. L’On.le Fabrizio Santori, componente della VI commissione – Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica e componente del comitato tecnico scientifico dell’ONA, ha presentato una proposta di Legge mai discussa. L’ONA censura l’operato della Regione Lazio, e delle ASL, in relazione all’assenza di un piano articolato e efficace di sorveglianza sanitaria per coloro che sono stati esposti ad amianto.

Come prima ricordato, la Regione Lazio si era impegnata a porre in atto strumenti di assistenza per le vittime di amianto, e l’Osservatorio Nazionale Amianto aveva dato la sua disponibilità a curare le attività degli sportelli, o di alcuni degli sportelli, come quello della città di Latina, in modo assolutamente gratuito con dei volontari. Nonostante la disponibilità, il Comune di Latina non ha dato riscontro ai numerosi colloqui, e quindi tenendo presente i ruoli istituzionali, se ne evidenziano i profili di adempimento. Si ribadisce che le patologie asbesto correlate si manifestano dopo molti anni dall’esposizione (da 5 a 45 anni) ragione per la quale è indispensabile attivare al più presto un’unità operativa, presso l’Ospedale S.Maria Goretti di Latina, con la necessaria dotazione di strumenti tecnici, finanziari e di personale per poter far fronte alle attività di monitoraggio sui lavoratori esposti ad amianto di Latina. Tutti i lavoratori esposti ad amianto che hanno ottenuto i benefici contributivi del prepensionamento e anche coloro che pur essendo stati esposti non hanno ottenuto il riconoscimento, hanno diritto ad essere sottoposti a sorveglianza sanitaria. Ciò è stabilito dall’art. 259 del D.Lvo 81/2008, ragione per la quale l’ONA torna ad insistere con la Regione Lazio e con le autorità dei comuni più colpiti, come quello di Latina, affinchè si dia corso al programma di sorveglianza sanitaria. L’Osservatorio Nazionale Amianto conferma l’impegno, sempre e comunque a favore delle vittime dell’amianto che possono beneficiare dell’attività di medici e di altri volontari per ottenere la diagnosi, terapia e cura delle patologie asbesto correlate e la tutela dei loro diritti.
Si può accedere al servizio sanitario dell’ONA facendone richiesta attraverso il sito istituzionale: www.osservatorioamianto.com e contattare il numero verde 800 034 294 operatori risponderanno 24 ore su 24 a tutti i cittadini che hanno rischio di esposizione ad amianto, oppure sono stati già esposti e sono a rischio di malattia (mesotelioma, cancro polmonare, asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici e altre patologie tumorali). I cittadini possono accedere direttamente alla sede di Roma: Via Crescenzio n. 2 Sc. B. int. 3 alla sede di Latina: Via Cairoli n. 10, II° piano, ufficio 8 Per un ulteriore approfondimento sulla complessa questione: Focus sul rischio amianto nel Lazio e in provincia di Latina. Secondo l’unanime consenso scientifico, l’amianto provoca mesotelioma, cancro polmonare, cancro alle ovaie, asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, e, anche se non unanimemente, anche i cancri del tratto gastrointestinale, tra cui il cancro al colon. In Italia sono stati diagnosticati 1900 mesoteliomi nel 2017. L’INAIL ne ha censiti più di 1500 per il 2011. l mesotelioma ha provocato più di 1800 decessi per il solo 2017, ed è la punta dell’iceberg, perché i decessi per altre patologie provocate dall’amianto sono un numero maggiore. Nel 2017, l’amianto ha provocato più di 100.000 morti nel mondo, e di cui 6.000 in Italia. Casi di mesotelioma nel Lazio: 5000 decessi solo nel Lazio. dal 2001 al 2015 sono stati censiti 1373 morti per mesotelioma. Tenendo conto che i casi di morti per cancro polmonare da amianto sono almeno il doppio, e quindi almeno 2.500, che sommati ai decessi per mesotelioma e altre patologie asbesto correlate, si giunge ad un conto complessivo di circa 5.000 decessi solo nel Lazio. Decessi in Italia. Solo nel 2017, sono stati censiti 6000 decessi per esposizione ad amianto. Comuni con tassi di incidenza di mesotelioma più elevati: – Gaeta: 13 casi solo di mesotelioma, che corrisponde a 6,1 casi di mesotelioma per ogni 100.000 abitanti; – Colleferro: 6,6 casi di mesotelioma per ogni 100.000 abitanti; – Civitavecchia: 5,3 casi di mesotelioma per ogni 100.000 abitanti; – Roma (prevalentemente i Municipi sono IX, XV e V), con media di 3,8 casi negli uomini e 1,4 casi nelle donne di mesotelioma per ogni 100.000 abitanti; – Latina: 19 casi solo di mesotelioma. – Aprilia: 12 casi solo di mesotelioma; – Pomezia: 7,7 casi per ogni 100.000 abitanti ogni anno. – Sezze: 8 casi di mesotelioma fino al 2014; Comparti produttivi con maggiore incidenza di mesotelioma: edile 34% metalmeccanico 16% difesa nazionale 7%