Bonifica dischetti sulle spiagge, il Comune di Anzio: “Non siamo stati a guardare”

    Lodevole il lavoro dei volontari ma il Comune di Anzio – ci tiene a precisare l’assessore all’Ambiente Gianluca Mazzi – non è stato a guardare. Si è trasformata in un caso l’invasione dei dischetti di plastica fuoriusciti da un depuratore in provincia di Salerno, che nei giorni scorsi ha invaso le spiagge del litorale interessando diversi tratti di costa del Mar Tirreno. Un caso nazionale che ha avuto ripercussioni sui nostri arenili e che ha visto scendere in campo una squadra di volontari che hanno ripulito diversi tratti da Anzio a Lavinio, partendo dall’iniziativa di una singola ragazza di nome Charlotte. Non sono mancate le polemiche sull’intervento del Comune che a detta di qualcuno sarebbe stato tardivo ma nel frattempo Sea Life, che sta seguendo la vicenda, si è complimentato con l’amministrazione per come è stata gestita la situazione ed entro il 30 marzo lo smaltimento straordinario dei dischetti sarà completato. Lo assicura l’assessore Mazzi che spiega: “Ci sono aspetti della vicenda che mi preme sottolineare. Nessuno dal Comune ha preso sotto gamba la problematica che è stata seguita, fin da subito, di concerto con l’ufficio circondariale marittimo trattandosi di un caso che ha avuto una risonanza nazionale e che ha visto aprire anche un’indagine. Trattandosi di materiale proveniente da un depuratore abbiamo dovuto rispettare tutta una serie di procedure prima di ordinare la bonifica. Per prima cosa abbiamo chiesto all’Arpa di analizzare i filtri e verificare se ci fossero agenti inquinanti. I rilievi al momento ci dicono che non esistono gravi elementi di inquinamento. Abbiamo poi scritto ai concessionari degli stabilimenti chiedendo di occuparsi della raccolta entro il 29 per quanto riguarda le spiagge libere, entro il 30 per quanto concerne le private. Loro raccolgono, noi smaltiamo con la Camassa. Vorrei fosse chiaro che ci sono delle modalità per lo smaltimento, soprattutto nel caso dei rifiuti speciali. Da Salerno ci è stato spiegato che è necessario quantificare il materiale raccolto, dopo averne verificato gli agenti inquinanti. I volontari non sapendo tutto ciò hanno proceduto senza seguire le procedure indicateci, rischiando di fare danno. C’è un iter da seguire e ci siamo mossi come istituzione ma sia chiaro, nessuno è rimasto a guardare. Entro Pasqua la situazione sarà definitivamente risolta”.