di Eduardo Saturno
Partiamo con un po’ di definizioni, in modo da inquadrare bene il contesto dell’argomento da affrontare.
BUFALE DEL WEB
Le bufale sono false informazioni diffuse allo scopo di ingannare gli utenti; ciò può avvenire a scopo ludico, oppure [sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]di truffa p[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]er trarne un qualche profitto. Oppure vengono utilizzate per esprimere pregiudizi e paure. Facendo leva su questi sentimenti spesso si rende vincente una bufala.
Per citare alcuni esempi, si pensi alle bufale in campo medico che spesso pubblicizzano cure alternative e miracolose per malattie molto gravi, o a quelle in ambito lavorativo che si presentano solitamente con l’aspetto di offerte di lavoro truffa.
TROLL
Si definisce troll invece chi – in un newsgroup, un forum, una chat ecc. – partecipa a una discussione inviando messaggi provocatori al solo scopo di disturbare, creare confusione e provocare litigi.
Il termine deriva dall’inglese trolling che indica una tecnica di pesca al traino, l’azione di disturbo riesce infatti solo se gli altri partecipanti si fanno trascinare, coinvolgere.
FACT-CHECKING
Il fact-checking (verifica delle dichiarazioni) nasce all’interno delle redazioni giornalistiche con lo scopo di controllare la verità e attendibilità degli articoli. La sua funzione è quella di assicurare ai lettori informazioni corrette, complete e coerenti.
Negli ultimi anni la pratica del fact-checking si è estesa anche al di fuori delle redazioni, grazie soprattutto alla diffusione di internet che ha reso più accessibile la verifica delle fonti. Questa nuova dimensione del controllo è chiamata fact-checking collaborativo on-line, e viene praticata da blogger, giornalisti e, in alcuni casi, ricercatori universitari, impegnati nel controllo della veridicità delle dichiarazioni che vengono avanzate nel dibattito pubblico.
I social media, e il web in generale, sono uno strumento eccezionale di informazione in tempo reale, ma sono anche una fonte inesauribile di notizie false che spesso diventano virali e che a volte sono addirittura riprese da giornali e televisioni che non fanno le dovute verifiche. Capita soprattutto in occasione di attentati e di altre emergenze, quando la fretta e la concitazione del momento fa prendere a volte brutte cantonate.
Ma come difendersi dalle notizie false che circolano nei vari mezzi di informazione? Alcune bufale sono facili da individuare, altre sono semplici burle, altre ancora palesi assurdità. Ma in molti casi possono diventare pericolose e, specie se si tratta di argomenti tecnici, come scienza o medicina, diventa difficile capire dove sta la verità.
Sulla base di questa esperienza, France 24 ha pubblicato una piccola Guida sulla verifica di foto e video sui social media, corredata da diversi esempi interessanti, tradotta in italiano da Valigia Blu, il blog collettivo sul mondo dell’informazione curato da Arianna Ciccone, la fondatrice del Festival del giornalismo di Perugia. La puoi consultare qui http://www.valigiablu.it/la-guida-per-la-verifica-di-foto-e-video-sui-social
Ma la vera bibbia in materia di fact-checking è il Verification Handbook di Craig Silverman, giornalista imprenditore americano. Oltre a Silverman hanno collaborato alla stesura diversi giornalisti investigativi e specialisti di comunicazione digitale, ognuno dei quali ha affrontato un tema specifico: la verifica dei contenuti prodotti dagli utenti, la verifica delle immagini e dei video, la copertura mediatica nelle situazioni di emergenza ecc.
Il file .pdf dell’handbook è disponibile anche in lingua italiana e puoi scaricarlo direttamente dal sito http://verificationhandbook.com/. Sono diversi i siti, inoltre, specializzati in fact-ckecking che, nel giro di poche ore, identificano i contenuti virali dubbi e si occupano, nel caso, di demolirli o correggerli. Il più famoso è certamente Snopes (http://www.snopes.com/), in attività dal 1995.
Senza dover ricorrere a risorse complesse, ci sono alcuni punti che possono essere considerati fondamentali per difendersi dalle bufale e che, in base al buon senso, puoi tenere in considerazione mentre navighi tra le notizie online:
1) Ragiona sulla credibilità della notizia, prima di ogni altra cosa.
2) Accertati dell’attendibilità della fonte.
3) Leggi tutto l’articolo, non solo il titolo e l’abstract.
4) Cerca di capire se il punto di vista dell’autore è oggettivo.
5) Trova le fonti.
6) Impara a riconoscere le fonti non attendibili (qui http://www.butac.it/the-black-list/ la famosa Black list di Butac).
7) Impara a fare il fact-checking.
Eduardo Saturno