[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Emozioni, solennemente scandite dalle note dell’Inno di Mameli, e tanta, tantissima partecipazione, con oltre 1000 al via, fra gara competitiva e non, in rappresentanza dei più importanti gruppi sportivi di Roma e di società provenienti da tutto il centro sud. A far da ala agli atleti lungo il percorso tantissima gente che ha voluto partecipare insieme ai protagonisti a questa particolare giornata che va al di la degli aspetti meramente sportivi.
La VI Edizione della Corsa del Ricordo, mai come in questa edizione, ha commemorato nelle strade del quartiere Giuliano Dalmata, le vittime delle Foibe e l’esodo forzato degli italiani negli anni tragici post Seconda Guerra Mondiale. La gara, che quest’anno si è corsa proprio nel Giorno del Ricordo, ha dunque risposto appieno alle aspettative di Asi, l’Ente che ha promosso ed organizzato l’evento, delle Associazioni e delle famiglie di coloro che lasciarono la propria casa e che oggi più che mai vogliono che la memoria non si spenga.
Dal punto di vista tecnico la manifestazione è stata onorata dalla presenza di atleti di livello internazionale che dato hanno lustro alla gara dandosi battaglia sui 10 chilometri disegnati sull’impegnativo percorso che ha attraversato le strade del Laurentino, percorrendo anche l’interno della Città Militare della Cecchignola. Fra gli uomini sin dalle prime battute è stato un terzetto a prendere il comando della corsa. Un vero e proprio testa a testa fra il polacco Rafal Nordwing, l’eritreo Amaniel Freedom e l’etiope Biniyam Adugna che hanno fatto hanno fatto il vuoto alle loro spalle per giocarsi negli ultimi chilometri la vittoria finale. Lo scatto decisivo di Nordwing, intorno al nono chilometro in prossimità della salita che precede l’arrivo, gli ha consentito di prendere un leggero margine di vantaggio sui due irriducibili avversari i quali si sono dovuti arrendere ed accontentarsi delle piazze che valgono il podio. 32.05 il tempo del vincitore.
Fra le donne il successo è andata alla favorita della vigilia, Sofiya Yaremchuk, già vincitrice della passata edizione. L’atleta ucraina ha fatto corsa solitaria staccando di quasi due minuti l’ottima Camille Chenaux, l’atleta italo-svizzera piazzatasi al posto d’onore. Terzo posto per Sara Carnicelli compagna di squadra della Chenaux.
Al fianco dei podisti un nutrito gruppo di marciatori, oltre 60 fra uomini e donne, hanno preso parte, sui 3 chilometri del percorso della non competitiva, al Trofeo Tokyo 1964 dando vita ad una gara nella gara che ogni anno cresce dal punto di vista della partecipazione e della qualità degli atleti. Fra gli uomini il primo a tagliare il traguardo è stato Daniele Dalcon davanti a Carlo Capitani mentre fra le donne un tandem della Liberatletica Daniela Ricciutelli e Melania Aurizzi hanno fatto la gara in testa classificandosi nell’ordine.
Tantissime le autorità presenti per le cerimonie commemorative, che hanno avuto inizio con le note de’ Il Silenzio intonate da un trombettiere dei bersaglieri. Presenti Daniele Frongia, Assessore allo Sport di Roma Capitale, Roberto Tavani, in rappresentanza di Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio, Fabio Martelli, presidente di Fidal Lazio, Riccardo Viola, presidente del Coni Lazio, Claudio Barbaro Presidente di Asi, il Senatore Maurizio Gasparri, il Deputato Maria Tripodi, Marco Cerisola, presidente del consiglio Municipale Roma IX, Roberto Cipolletti, ideatore della manifestazione e presidente di Asi Lazio, Sandro Giorgi, Responsabile Nazionale di Asi Atletica, Andrea Roberti della Giunta Esecutiva Asi.
Presenti inoltre, in rappresentanza delle Associazioni degli Esuli, Donatella Schurtzel (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), Carla Cace (Associazione Nazionale Dalmata), Marino Micich (Società di Studi Fiumani).
Fra i premiati gli organizzatori hanno voluto dare un particolare riconoscimento all’atleta più giovane, Geremia Taino di 16 anni, e al più anziano, Enrico Mariotti che ha festeggiato le 85 primavere