Eduardo Saturno ci propone questa bella riflessione di Oriana Fallaci per augurare a tutti un felice anno nuovo.
La domanda è: ma allora, che cosa vi rimane da fare, a voi scrittori, fuorché scrivere? La risposta è: quello che abbiamo sempre fatto, quello che sappiamo fare, quello per cui veniamo al mondo e viviamo. Raccontare la vita e quindi la verità senza paura, senza cedere mai. Anticipare gli eventi, provocarli, partecipare alla storia denunciando, condannando, predicando. Essere scomodi, avere il coraggio d’essere scomodi, senza curarsi d’essere ricattati, intimiditi, puniti. Intervenire, sempre, come una zanzara che morde e che pizzica. Offrire le nostre idee come si offre un buon cibo, un cibo sano, non un cibo avvelenato […]. Stare dalla parte dell’umanità, suggerire i cambiamenti, innamorarci dei buoni cambiamenti, influenzare un futuro che sia un futuro migliore del presente. E quando questo futuro arriva, quando i cambiamenti sono avvenuti per essere subito e inevitabilmente corrotti da nuovi crimini, nuovi oppressori, ricominciare daccapo: denunciando daccapo, condannando daccapo, predicando daccapo, […]. E così mettere in moto un altro cambiamento: in un processo senza fine, in un ruolo di eterni rompiscatole. E pazienza se perdiamo. Pazienza se finiamo impiccati.”
Oriana Fallaci