di Eduardo Saturno
Chi ha la bontà di seguirci, ricorderà che nel corso della scorsa estate questa testata si è occupata della strana presenza di un ripetitore telefonico installato nel totale disinteresse della pubblica opinione all’interno del quartiere Zodiaco di Anzio. Solo a seguito della diffusione di servizi giornalistici, il Comune neroniano tramite l’Assessorato alle Politiche del Territorio, ha dato sfoggio della sua esistenza, ordinando il blocco dei lavori e la successiva dismissione.
La controparte pero’, ( nel nostro caso Iliad Italia ) si è rivolta al Tar Lazio chiedendo sospensione ed annullamento del provvedimento in ossequio al principio del silenzio/assenso. In pratica, secondo il gestore, il Comune non avrebbe mai risposto alla richiesta di autorizzazione.
Non ci resta che attendere l’aprile del 2020, data in cui il Tar del Lazio deciderà nel merito, annullando o confermando la sentenza. Sarebbe comunque assai grave se il Tribunale dovesse assecondare le richieste di Iliad, perché a quel punto qualcuno dovrà fornire delle spiegazioni. E pure convincenti…