Difesa. Il Ministro Guerini al Poligono di Nettuno per dimostrazione sistemi avanzati dell’esercito

“Il lavoro svolto presso questo poligono dal personale civile della Difesa, tecnici di elevata professionalità ed esperienza, dagli Ufficiali del Corpo Ingegneri e delle varie armi rappresenta un elemento fondamentale nel campo tecnologico e sperimentale per poter garantire mezzi e strumentazioni all’avanguardia alle Forze Armate, impegnate nelle varie missioni internazionali”* così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini nel corso della sua visita presso l’Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri di Nettuno.

Il Ministro, accolto dal Generale Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e dal Ten.Gen. Paolo Giovannini, Direttore degli Armamenti Terrestri, nel corso della visita presso il poligono, ha assistito anche ad un’esercitazione addestrativa con personale, sistemi d’arma con tecnologia avanzata per mobilità, protezione e capacità di ingaggio e i piú moderni mezzi da combattimento dell’Esercito.

Presso il Poligono Militare di Nettuno, che occupa una superficie rettangolare di oltre 1.700 ettari lungo la costa laziale, circa 60 km a sud di Roma, sono impiegati circa 70 militari e oltre 230 dipendenti civili.

L’Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri di Nettuno cura l’attuazione di programmi e accordi nazionali e internazionali per l’acquisizione di impianti, mezzi e materiali forniti dall’industria nazionale e estera, le attività tecnico-amministrative relative all’esecuzione e al controllo dei contratti loro assegnati, nonché quelle riguardanti gli ambiti della qualità e dei costi aziendali dei fornitori.

“Questa struttura rappresenta un’eccellenza in ambito nazionale, per le Forze Armate e l’industria della Difesa, e una risorsa insostituibile per la custodia del patrimonio ambientale, culturale, storico ed archeologico della zona”* ha continuato Guerini sottolineando la natura interforze dell’Ente che svolge la propria attività a favore dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare e dei Carabinieri.

La presenza del Poligono, che fu sede dello sbarco anfibio da parte dagli Alleati durante la campagna d’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, ha consentito di preservare un’area di alto pregio che viene resa disponibile sia per ricerche da parte delle Istituzioni culturali ed ambientali, sia fruibile alla popolazione locale, compatibilmente con le attività di Istituto, in sinergia con le amministrazioni locali e le associazioni ambientaliste.

A tale riguardo, con la Regione Lazio è stata avviata una collaborazione virtuosa per tutelare la peculiarità del Poligono di Nettuno come patrimonio ambientale, messo in risalto dal riconoscimento delle aree boschive e della macchia mediterranea che insistono sul territorio quale Sito di Interesse Comunitario (SIC) da parte della comunità europea.