Sono anni che la ASL Roma 6 a braccetto con la Regione Lazio si cimenta in uno sport assai particolare: il taglio dei servizi sanitari ed il depauperamento del “Riuniti” di Anzio. Un evento che a suo tempo ha scatenato le ire dei sindaci di Anzio e Nettuno, i quali hanno sonoramente bocciato la riduzione delle prestazioni e del personale, anche perchè qualche reparto chiuso nella città neroniana è stato riaperto in città con una densità abitativa certamente minore. Con motivazioni quindi che sfuggono alla logica ma che rientrano negli artifici che solo la classe politica nostrana riesce a produrre.
Nonostante questo, chi resta non si lamenta e rimboccandosi le maniche si mette produttivamente a disposizione della cittadinanza. Anche in modo eccelso come dimostra l’azione dei sanitari che col supporto della Croce Rossa locale opera attualmente presso gli Hub vaccinali di Anzio. Un coacervo di persone organizzate come non mai che come tante formichine ( si incrociano ma non si calpestano) riesce a gestire in piena efficienza centinaia di inoculazioni quotidiane ed anche il rapporto con i vaccinandi, mostrando una umanità fuori dall’ordinario.
A loro va un sincero plauso, perchè lavorare in un ambiente potenzialmente a rischio senza impattare negativamente nell’organizzazione del Presidio risulta alquanto arduo. Probabilmente si potrebbe migliorare la logistica, evitando che le file di cittadini si snodino al freddo. Ma è un problema con inderogabile soluzione che sottopongo a chi è pagato per farlo.
Eduardo SATURNO