Questa mattina il vescovo di Albano, monsignor Vincenzo Viva, accompagnato dal direttore della Caritas diocesana, don Gabriele D’Annibale, si è recato nel monastero studita ucraino San Teodor di Castel
Gandolfo, per manifestare nuovamente vicinanza e sostegno a Padre Kozak Oleh (Padre Oreste), ai religiosi
e collaboratori presenti nella struttura, e in particolare ai profughi ospitati, e per consegnare un primo aiuto
concreto per le necessità della casa, ma soprattutto delle persone che vi hanno trovato accoglienza.
Monsignor Viva ha infatti consegnato a padre Oreste, a nome della diocesi di Albano, un contributo di seimila euro, derivante da fondi caritativi dell’8xMille alla Chiesa cattolica, per sostenere l’accoglienza delle 36 persone ucraine – donne, bambini e ragazzi in fuga dalla guerra – già presenti nel monastero e delle molte altre che sono attese, in arrivo grazie ai corridoi umanitari avviati in Ucraina. Padre Oreste ha
ringraziato di cuore la diocesi per questo gesto e per la vicinanza dimostrata.
«La nostra Chiesa locale – ha detto il vescovo Vincenzo Viva, che già aveva visitato il monastero pochi giorni
prima – vuole rendersi presente e disponibile per qualsiasi tipo di aiuto per questi nostri fratelli, in questo
momento così difficile per loro».
Sin dall’inizio dell’emergenza, il vescovo di Albano ha esortato tutta la diocesi a vivere questo tempo cercando di essere “artigiani della pace”, partendo dall’ascolto reciproco e dall’accoglienza del fratello, attraverso azioni concrete che ci permettano, nelle possibilità di ognuno, di riconoscersi realmente fratelli in Cristo e collaborare per la pace.
Albano Laziale, 20 marzo 2022
DIOCESI DI ALBANO
Ufficio per le Comunicazioni Sociali