Nettuno. L’Istituto Emanuela Loi ha celebrato, in un convegno, il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio

Bella ricorrenza all’Istituto “Emanuela Loi” di Nettuno, attraverso un convegno molto partecipato, si è celebrato un evento importante la commemorazione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, nonché il venticinquennale dell’Intitolazione della scuola ad Emanuela Loi, prima donna poliziotto, in servizio di scorta al giudice Paolo Borsellino, a morire per mano della mafia.
L’iniziativa del convegno chiude tutta la serie di incontri e testimonianze di cui sono stati protagonisti parenti delle vittime della criminalità organizzata, giornalisti e criminologi, forze dell’ordine. Ai ragazzi è arrivata la toccante testimonianza di Claudia Loi sorella di Emanuela, tornata a Nettuno per l’occasione “A distanza di anni – ha raccontato – non sentiamo odio verso gli assassini, ma un sentimento di memoria perché mia sorella ha perso la sua vita per la nostra libertà e la nostra democrazia. Ognuno di noi deve difendere i valori della legalità e della pace, non deve essere necessario morire per questi valori. La legalità va imparata da piccoli per riconoscere il bene dal male. Diceva il giudice Caponnetto che la mafia teme più la scuola che la giustizia. Cari ragazzi non cadiamo nella tentazione di vivere senza regole, vivete onestamente pensando anche al bene comune”.

“La cultura e la scuola sono le migliori armi contro la criminalità organizzata, che cambia nei tempi e nei luoghi, ma continua a insinuarsi drammaticamente nelle nostre città.- Ha detto la consigliera regionale Eleonora Mattia– E l’antidoto a tutto questo è costruire una coscienza civica, solidi anticorpi, legati a principi di legalità e rispetto delle istituzioni, a partire proprio dai ragazzi e alla ragazze. Se il compito della scuola è quello di costruire i cittadini e le cittadine del futuro, come istituzioni, assieme al grande ruolo dei docenti e delle forze dell’ordine”.

L”Istituto ha intitolato alcuni spazi alle vittime delle mafie, con l’affissione di una serie di targhe toponomastiche realizzate dagli alunni del corso di Grafica e Comunicazione, assieme ad una serie di murales sempre dedicati alle vittime della violenza mafiosa- “da oggi – ha detto il Dirigente Scolastico Dottor Gennaro Bosso, – in questa scuola Emanuela Loi non è più sola”.

Hanno inaugurato le targhe nell’ordine gli alunni: Federico Ambrosino, Giada Gigante, Simone Guidi, Barbara Seta Ludovica Schirò, Alessandro La sala. Gli spazi della scuola sono stati dedicati a Giancarlo Siani, Peppino Impastato, Rita Atria, Carlo Alberto Dalla Chiesa e Piersanti Mattarella. Il nuovo logo della scuola è stato presentato dall’autrice, l’alunna Marica Catalto.
Ha realizzato la locandina dell’Iniziativa Peter Patrick alunno della classe terza sezione A del Corso di Grafica e Comunicazione.
Ha realizzato il servizio fotografico l’alunna Maddalena Conchedda assieme al compagno Francesco Zotti .La classe quinta Turistico che si è occupata del servizio di accoglienza.

Hanno partecipato inoltre al Convegno, portando il loro contributo: Gianmauro Siani, il Presidente  dell ‘Osservatorio per la sicurezza, la legalità e la lotta alla corruzione della Regione Lazio Giampiero Cioffredi, la Consigliera Regionale Marta Bonafoni, La Dirigente del Commissariato di Polizia di Anzio, dott.ssa Angela Spada, la Criminologa Flavia Fiumara, Fabrizio Marras dell’associazione “Reti di giustizia” ed Eros Razzano dell’associazione Culturale Cineclub “La dolce vita”, il Comandante della Compagnia Carabinieri Giulio Pisani, i Sindaci delle città di Nettuno e di Anzio, Alessandro Coppola e Candido De Angelis.