Pomezia. Contro la chiusura della “Lonardo, CGIL: “Continua la mobilitazione, l’Azienda non si chiude”

L’importante azienda di Pomezia occupa 700 dipendenti

“La Leonardo di Pomezia non si chiude e la mobilitazione continua. Lo hanno ribadito a chiare lettere i lavoratori, riuniti in assemblea, in concomitanza con la giornata di sciopero, che ha registrato un’altissima adesione, contro la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento e contro l’atteggiamento da essa dimostrato”. Così in un comunicato la Cgil regionale e la Camera del lavoro Cgil Roma Sud Pomezia Castelli e la Fiom Cgil regionale e territoriale. “Lo sciopero di oggi, infatti- continuano in sindacati- è scaturito dal diniego, da parte della Leonardo Spa, società a partecipazione statale, dell’accesso allo stabilimento del sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà, e del vicepresidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, che erano stati invitati dalle Rsu a partecipare all’assemblea sindacale. Una decisione inaccettabile e strumentale volta solo a contrastare il confronto sul futuro dello stabilimento e l’opposizione alla sua chiusura, su cui è necessario attivare al più presto il tavolo interistituzionale che abbiamo richiesto”.

Leonardo, azienda globale ad alta tecnologia, è tra le prime dieci società al mondo nell’aerospazio, difesa e sicurezza. È presente a Pomezia con un sito di 140.000 metri quadrati e oltre 700 dipendenti. Nello stabilimento pometino, Leonardo è attiva nella progettazione e nello sviluppo di equipaggiamenti per comunicazioni militari, terrestri, navali e apparati avionici e nella manutenzione degli equipaggiamenti avionici a bordo dell’Eurofighter. Un’industria fiorente che rende ancora più incomprensibile la ventilata chiusura con lo smembramento in più sedi dello stabilimento.