Di Eduardo Saturno
Abbiamo trascorso questi due anni di lockdown all’insegna di quello che è poi diventato un mantra: andrà tutto bene. E fino ad un certo punto ci avevo anche creduto! Ero certo che al termine della prigionia forzata saremmo usciti trasformati e che avremmo messo in discussioni gli stili di vita talvolta eccessivi, che avevamo seguito sino a quel momento.
Pensavo che dopo aver visto morire come mosche migliaia di essere umani, senza distinzione di razza ed età a causa del Covid, il genere umano riponesse nei meandri piu’ reconditi i sentimenti piu’ biechi, quali la sopraffazione, la violenza e quanto di più becero possa esistere tra i sentimenti terreni. E invece no. Abbiamo approfittato dell’emergenza sanitaria per speculare sull’acquisto di mascherine, respiratori, tamponi. E non solo.
Il grande Vladimir non avendo altro da fare, una mattina si è svegliato ed invece di cantare “Bella ciao”, ha iniziato ad invadere l’Ucraina, territorio a suo dire, notoriamente abitato da “nazisti”. Mentre lui, notoriamente liberale, con la grazia e la classe che distingue un elefante in cristalleria, ha deciso di chiudere all’Europa i rubinetti del gas.
In una escalation di violenza che ha interessato tutte le latitudini, sono stati uccisi tanti, troppi bambini. E mi riferisco in particolare a Paesi dove le armi si acquistano dove noi di solito giochiamo la schedina del lotto: le tabaccherie. E non dimentico mamme e mogli trucidate da persone che sicuramente avrebbero dovuto essere in altri posti e non nei luoghi divenuti teatro di massacri. La stessa violenza cieca ed ingiustificabile che nella città di Anzio ha guidato la mano di chi, l’altra notte ha accoltellato un giovane di Aprilia.
Chiunque vada in giro con oggetti del genere, certamente non prevede di usarli per tagliare una fetta di pane, ma per trafiggere il malcapitato di turno, che magari si è permesso soltanto di alzare lo sguardo ed incrociare occhi altrui.
E finisco, chiedendomi nuovamente se andrà tutto bene. Lo ritengo difficile, ma non impossibile. A patto che la si smetta di girarsi dall’altra parte e di comportarsi come le tre simpatiche scimmiette. E’ giunta l’ora che le persone oneste, e sono la maggioranza, isolino le mele marce e le facciano cadere dall’albero. Al resto penserà la Natura.