di Cristina Greco
La sfida
Pochi giorni fa la polizia a Nettuno nel visionare le telecamere per indagare su una serie di furti, ha assistito ad un gioco pericoloso fatto da adolescenti.
Nel video infatti dei giovani si erano sdraiati sull’asfalto in prossimità delle strisce pedonali sotto il comune e la sfida sta nell’essere essere pronti ad alzarsi prima dell’arrivo delle auto.
In pratica la paura l’adrenalina sale a mille come in un film dove la protagonista adolescente incita l’amico conosciuto da poco a fare Planking Challenger e che ora va di moda.
In prima analisi viene da fare retorica, e ci si chiede se la colpa sia delle famiglie della la scuola o delle istituzioni
Ma se si analizza bene è insito nell’essere umano sfidare le forze della natura, dell’uomo stesso come le auto.
Un confrontarsi con le proprie forze attenzioni per esorcizzare la paura più grande: la morte!
Basta guardare indietro negli anni dove c’erano le famose corse vietate con le macchine.
Le impennate con i motorini, il Surf cavalcare l’onda sfidare la forza del mare e potremmo elencare tante attività estreme di sfida.
In un momento di crisi di povertà in questo gioco assurdo dove si usa solo il proprio corpo e la propria capacità di reazione se la paura paralizza è finita.
Al di là del fare retorica e polemica ci vorrebbe un po’ più di dialogo di attenzione da parte delle famiglie, dei docenti e delle istituzioni che formano i ragazzi. Un conto è sfidare la natura le proprie capacità ma con strutture e persone preparate che ti seguono e ti formano e un conto è sfidare stupidamente la morte un po’ come Icaro che voleva volare con un paio di ali fatte da solo.
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