Domani 5 novembre a Roma la manifestazione nazionale per la Pace
Appuntamento alle ore 11:00 alla Stazione di Nettuno della costituenda Rete Civica per la pace e il disarmo Nettuno – Anzio, per raggiungere insieme la manifestazione “Cessate il fuoco subito, negoziato per la pace“ promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo. Sarà l’occasione per incontrarci e condividere progetti sul territorio, in partenza per Roma, con il treno delle 12:07.
Dove, quando e come si svolge la manifestazione per la pace di Roma?
L’appuntamento nazionale del movimento per la pace, promosso dalla coalizione Europe for peace – il secondo dopo quello del 5 marzo a pochi giorni dall’invasione russa in Ucraina – è convocato per domani, 5 novembre a Roma. Il raduno è alle 12 in piazza della Repubblica. Da lì alle 13 partirà il Corteo che raggiungerà piazza San giovanni in Laterano. Alle 14,45 dal palco verrà letta la piattaforma della manifestazione e la «Lettera a chi manifesta per la pace» del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. Dalle 15 gli interventi di rappresentanti delle principali organizzazioni promotrici, inframezzati da testimonianze tematiche: le vittime civili di guerra, gli attivisti per la pace ucraini, i disertori russi, il disarmo nucleare.
Cosa chiede la piattaforma programmatica della mobilitazione a San Giovanni?
«Cessate il fuoco subito, negoziato per la pace, al bando tutte le armi nucleari, solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre». Si apre così la piattaforma della manifestazione per la pace. «Condanniamo l’aggressore – è l’incipit – rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime e con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza». Questa guerra «va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato» che metta in campo «tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale», esattamente come da tempo chiede Papa Francesco, ricorda la piattaforma. Una «Conferenza Internazionale per la pace», quindi, che lavori anche a «eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso».
Chi ha aderito all’iniziativa nazionale del movimento per la pace?
All’iniziativa nazionale promossa dalle principali reti del movimento per la pace – Rete italiana pace e disarmo, Campagna Sbilanciamoci!, AOI (Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale), #StopTheWarNow – hanno aderito circa 600 realtà della società civile – associazioni, movimenti, sindacati, gruppi locali, organzzazioni confessionali – espressione di culture diverse, dal mondo laico a quello religioso, cattolico ma anche valdese oltre che musulmano e buddista. Solo per citarne alcune: Acli, Arci, Anpi, Agesci, Altromercato, Beati i costruttori di pace, Focsiv, Libera, Link2007, Legambiente, Opal, Pax Chisti, Action Aid, Antigone, Capodarco, Fondazione Finanza Etica, Legambiente, Wwf, Greenpeace, Associazione Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant’Egidio, Marcia Perugia Assisi, Pro Civitate Cristiana, Emergency, la Rete NoBavaglio, Cgil, Cisl, Uil.