La Cgil di Roma sud Pomezia Castelli ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo che si è avviato presso il Tribunale penale di Velletri “contro la criminalità e contro tutte le mafie”. Lo spiega in una nota il sindacato. “Abbiamo chiesto di costituirci parte civile nel rito ordinario che si è avviato oggi presso il Tribunale penale di Velletri contro decine di imputati per associazione di stampo mafioso – afferma -. E’ un atto tangibile dell’impegno della Cgil per la legalità, contro la criminalità e contro tutte le mafie, in coerenza con il proprio statuto che all’articolo 1 afferma il sostegno ai ‘valori e i principi di legalità e contrasta con ogni mezzo le associazioni mafiose, terroristiche e criminali’. Sul territorio di Anzio e Nettuno – prosegue la nota – siamo da tempo impegnati, in rete con altre associazioni, in attività di denuncia, sensibilizzazione, e mobilitazione rispetto alla presenza di forti infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso che condizionano e avvelenano la vita economica, sociale e politica delle due città e hanno portato, in base alle risultanze delle commissioni di accesso presso le amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno, al commissariamento dei Comuni”.
La legalità è il presupposto fondamentale per un’economia ed una società sana, per lo sviluppo e per il lavoro: il contrasto al lavoro nero e irregolare in tutte le sue forme, la trasparenza negli appalti e nella pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione ed alla criminalità organizzata sono obiettivi irrinunciabili. Ancor più oggi in una fase complicata in cui da un lato la spirale inflattiva e la crisi economica penalizzano lavoratori, famiglie ed imprese e dall’altro il Pnrr e i fondi europei mettono a disposizione dei territori risorse importanti è necessaria trasparenza ed efficacia nella gestione della pubblica amministrazione e un fermo contrasto alle attività mafiose ed alle infiltrazioni nell’economia e nel sistema degli appalti – prosegue nella nota la Cgil -. Le risorse rinvenienti dal Pnrr e dalla nuova programmazione europea 2021/2027 rappresentano un’occasione di rilancio produttivo e occupazionale, un’opportunità per migliorare il welfare, la sanità territoriale, le condizioni di vita e di lavoro delle persone e vanno utilizzate nella maniera più efficace e trasparente, attraverso una progettazione adeguata, confrontandosi con le parti sociali, così come previsto dal protocollo nazionale, e finalizzate a creare lavoro e servizi”.
“Riteniamo preziosa l’attività svolta dalla Direzione distrettuale antimafia, dalle forze dell’ordine, dalla Magistratura che ha portato con la cosiddetta ‘operazione Tritone’ al processo in corso – conclude la Cgil – e speriamo che questa vicenda possa segnare l’avvio di una nuova fase, in forte discontinuità con il passato, restituendo alle persone e alla parte sana della società la fiducia e la capacità di reagire alle ingiustizie, alla sopraffazione ed alla corruzione. Quella contro le mafie è una battaglia di civiltà che si combatte nelle aule di giustizia ma anche, quotidianamente, nella società civile”