di Claudio Pelagallo
“Ci ha lasciato alla veneranda età di 100 anni Iolanda Cardarelli nata a Nettuno il 23 luglio del 1912. Una degli ultimi testimoni diretti degli avvenimenti legati allo Sbarco alleato ad Anzio e Nettuno evvenuto nel 1944. Ho avuto la fortuna di conoscere Iolanda due anni orsono, quando la intervistai per il video-ducumentario “Il Filo Della Memoria” realizzato dall’Associazione La Tamerice, che vedeva protagonisti gli anziani del territorio, testimoni della storia locale durante la II° guerra mondiale. Nella sua casa di via Bainsizza, Iolanda ci raccontò le sofferenze e i patimenti, la paura per le bombe e lo sfollamento alla “Campana”. Un racconto semplice, ma efficace per ricostruire la memoria dei luoghi e per non dimenticare i coraggiosi protagonisti di un’epoca, quelle popolazioni che, loro malgrado, subirono le atrocità della guerra. Iolanda Cardarelli, ragazza coraggiosa, che riuscì a sopravvivere al primo forte bombardamento nel gennaio del ’44, riparata in un casupola vicino all’allora Piazza Regina Margherita. Poi la fuga verso l’entroterra. in campagna verso la zona della Campana. A Iolanda piaceva cantare e anche a cento anni aveva conservato la voglia e l’entusiamo. In un video che girammo successivamente, cantò la “Canzone dello Sbarco“, un pezzo popolare, che ricordava gli avvenimenti di quei giorni. La sua testimonianza, e la sua voce, fu portata dalla “Tamerice” al Vittoriano lo scorso anno, in una mostra dal titolo: “22 gennaio 1944. Lo sbarco”, organizzata dalla Provincia di Roma, un documento eccezionale. Nella spiegazione del documentario l’Associazione la Tamerice scriveva: “Le testimonianze raccolte rappresentano un documento unico nel suo genere che mette in luce il vissuto e le sofferenze, le emozioni e le paure dei giovani del tempo, testimoni di una memoria da salvare e tramandare che rende più aderente alla realtà la narrazione di un evento che ha cambiato la storia del nostro paese”. L’ultima volta volta che ho incontrato Iolanda Cardarelli era nel gennaio scorso, alla Scuola Media Visca, in una giornata dedicata alla presentazione del documentario. Iolanda, che non usciva da casa da diversi anni, volle essere presente accompagnata dai figli, seduta in prima fila, ci abbraciò e baciò tutti, a me, e a tutti gli altri dell’associazione. Il video con la sua canzone, commosse ragazzi e insegnanti. La ricordo così: sorridente e felice, protagonista a 100 anni“.