Le ragioni dei giudici
I ricorsi, scrivono i giudici nella sentenza, devono essere rigettati perché “destituiti di fondamento”. “E’ con riferimento al complesso delle normative” sulla pianificazione della gestione del ciclo dei rifiuti” si legge nel provvedimento, che deve valutarsi ‘il rispetto dei criteri direttivi eurounitari e non atomisticamente in funzione di uno specifico atto di pianificazione”. La previsione del Piano commissariale, in questo senso, non incide “sull’assetto complessivo del sistema”. E inoltre “non sembra potersi negare che la risoluzione delle questioni legate alla gestione dei rifiuti di Roma Capitale e alla chiusura del ciclo, anche assicurata da una razionalizzazione e realizzazione di nuovi impianti, compreso il tmv, abbia attinenza sia con le più generali politiche energetiche sia con la realizzazione di condizioni attesa a valorizzare” imprese e investimenti.
“Nè può revocarsi in dubbio quanto al requisito della necessità e urgenza l’esistenza di una situazione emergenziale” derivante “dal maggiore afflusso di individui” in occasione del Giubileo. Inoltre, dice la sentenza, chi avrebbe dovuto semmai sollevare un problema di competenze sarebbe la Regione, che però “non ha promosso alcun giudizio di legittimità” trattandosi peraltro di “temporanea allocazione di poteri” in capo al commissario. Per quanto riguarda la localizzazione del termovalorizzatore, viene ribadito che sul sito non insiste “alcun fattore escludente di tutela integrale”.