Cosa comporterà la realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina e della superstrada Cisterna-Valmontone?

Sviluppo insostenibile
Continuando la riflessione su cosa sta succedendo intorno a noi, a seguito dell’ennesimo impattante progetto calato dall’alto, senza rispetto di vite, territori
o, ambiente, salute e generazioni future, avviato qualche settimana fa, si percepisce un clamoroso silenzio generale sulle tematiche; d’altronde, se la gente, nell’indifferenza totale, continua a lasciarsi drogare dai media, che trasmettono “l’ovvietà” delle guerre, come
partite di calcio per tifoserie schierate, piuttosto che provare indignazione per le corresponsabilità dei crimini, della distruzione, dell’annientamento, tra una pubblicità di sensuali profumi e una di super-galattiche auto, come “naturale” legge di mercato (o forse, ineluttabile auto-implosione del capitalismo imperante), saremo
destinati all’estinzione. Che potrebbe essere la migliore soluzione per la restante VITA del pianeta Terra…
Governi e amministrazioni regionali, in questi ultimi venti anni si sono distinti per le autorizzazioni più impattanti in termini di impianti di “trattamento” (leggi sminuzzamento-incenerimento-seppellimento) rifiuti, senza di contro GOVERNARE il
ciclo dei rifiuti per ottemperare al green deal, ricorrendo alla reazionaria strategia del
commissariamento di Roma, per ottenere il vantaggio dei privati, laddove il confronto democratico ha evidenziato l’insostenibilità delle non-scelte della Pubblica Amministrazione.
Allo stesso modo, la regione ha preferito chiudere servizi e presidi sanitari, – tagliando i contributi (e destinando alle spese sanitarie regionali lo stesso budget che si vuole buttare su 80 km di un’autostrada nociva, dannosa, insostenibile) -, piuttosto che potenziarne le funzionalità, a fronte del peggioramento della
qualità della vita, sia dal punto di vista ambientale, che lavorativo, con grave danno alla salute pubblica.
Anche sul fronte che dovrebbe essere green per antonomasia, le fonti rinnovabili, ha effettuato scelte devastanti, autorizzando la qualunque su terreni agricoli, senza regolamentare l’ubicazione del fotovoltaico.
E siccome al peggio non c’è mai fine, il commissariamento è passato pure sulla
mobilità, generando un caso eclatante di come andare in procedura di infrazione, facendo l’esatto opposto di quanto indicato nel Libro Bianco europeo dei trasporti (“Verso un sistema dei trasporti competitivo e sostenibile”).
Tra i dieci obiettivi strategici di riferimento, riportiamo quelli che più saranno disprezzati:
Obiettivo 1: dimezzare l’uso di auto ad ‘alimentazione tradizionale’ nel trasporto urbano entro il 2030;
raggiungere una logistica delle città libere da CO2 in grandi centri urbani entro il 2030.
Obiettivo 3 : il 30% del trasporto di merci su strada per più di 300 km dovrebbe passare ad altri mezzi di trasporto come la ferrovia o il trasporto per vie navigabili entro il 2030, e più del 50% entro il 2050, agevolato da corridoi merci efficienti e verdi. Per raggiungere questo obiettivo sarà anche necessario lo sviluppo di infrastrutture adeguate.
Obiettivo 4 : Entro il 2050 la maggior parte del trasporto passeggeri sulle medie distanze dovrebbe avvenire per ferrovia.
E invece cosa si decide ai piani alti? La realizzazione di un’autostrada laddove già esiste una ex superstrada, mai messa in sicurezza per conseguire il guinness dell’incidentalità. E poi una bretella per correre veloci da un’autostrada all’altra, con le auto private e con i tir. Passando in mezzo alle colture, alle aree protette, ai siti archeologici, alla storia e ai paesaggi rurali di continuità, emettendo CO2 e polveri sottili, rumore
e degrado.
Nessuna alternativa seria, come la messa in sicurezza della SS 148 e della SS 156 e la realizzazione della complanare “Ferrovia delle Città di Fondazione e del Litorale Pontino”.
Il progetto integrato denominato “Corridoio intermodale Roma-Latina e collegamento autostradale Cisterna-Valmontone” è costituito da un sistema autostradale, per una lunghezza di circa 100 km, e dalle relati
ve opere connesse per ulteriori 56 km, ed è suddiviso nelle seguenti opere principali: il collegamento autostradale Roma (Tor de’ Cenci)-Latina nord (Borgo Piave) e il collegamento autostradale Cisterna (Campoverde)-Valmontone (Labico). Recentemente, il progetto è stato declassato a superstrada.
Dal 1° Decreto Espropri (con l’elenco delle particelle catastali del comune di Aprilia) che il Comitato No Corridoio ci ha fornito, nel solo comune di Aprilia, evinciamo che:
•412.926 mq di vigneti, frutteti, seminativi, kiweti espropriati;
•5.906 mq di incolto/pascolo espropriato;
•418.832 mq suolo agricolo totale espropriato,
senza contare i terreni del Demanio dello Stato
(boschi, fiumi, aree verdi).
C’è qualche sindaco che voglia informare la popolazione del fatto che:
•il totale espropri equivale ad un consumo di suolo pari a circa 1.160.000 mq?
•tutta questa superficie sarà deputata a produrre emissioni inquinanti, anziché l’ossigeno che oggi produce?
•le famiglie colpite da questa devastante opera sono oltre 5000, di cui circa 60 famiglie
nel Comune di Aprilia?
•le particelle catastali oggetto di esproprio, solo nel comune di Aprilia, ammontano a circa 90?
•il costo dell’opera commissariata è, secondo la previsione al 30 aprile 2023, di 2.311,3 milioni di euro, di cui disponibili 1.018 milioni?
•non risolverà il collo di bottiglia in ingresso a
Roma, anzi, lo peggiorerà?
È sostenibile sacrificare tanto denaro pubblico, territorio, paesaggio, salute, agricoltura, cultura, tradizione, verde, ossigeno, suolo, sull’altare del profitto di pochi privati?
È doveroso precisare che NESSUNA amministrazione comunale tra quelle interessate dal project-review, quali
Pomezia, Ardea, Aprilia, Latina, Cisterna, Cori, Artena, Labico, Valmontone, con la sola eccezione del Municipio IX, ha mai portato il progetto a conoscenza dei cittadini.
Resta a noi cittadini l’onere di confrontarci, nell
e ASSEMBLEE PUBBLICHE che il comitato No Corridoio sta organizzando sui territori impattati dal progetto, dal momento che tutta questa devastazione è stata sottratta
al dibattito pubblico.
Un primo appuntamento si è svolto il
24 novembre a Giulianello
e, abbiamo appreso per vie informali
di una assemblea organizzata dal Sindaco di Aprilia su richiesta del commissario Mallamo, il prossimo 30 novembre. Avremmo diverse domande da porre al commissario,
come cittadini deprivati dei propri diritti.
Aprilia Libera