Sentenza annullata per chi aveva scelto il rito abbreviato. Tutto da rifare in appello
La quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha rimandato gli atti al secondo grado disponendo di fatto un processo d’Appello bis a Roma.
La Corte di Cassazione ha annullato una delle condanne per mafia al clan Gallace coinvolto nella maxi inchiesta Tritone della DIA romana, che portò in manette più di 60 persone tra Anzio Nettuno e la Calabria.
Per 24 di loro che hanno scelto il rito abbreviato è caduta l’aggravante del 416 bis il processo dovrà ritornare in appello. Gli altri 36 sono stati già condannati in primo grado, ma ora potrebbero perdere lo stigma di mafiosi.
Il nome Gallace è un nome che fa paura in Calabria. La costa Ionica tra Catanzaro e Reggio sono cosa loro. Si sono presi il litorale romano come hanno certificato le inchieste che hanno decapitato il clan a pochi passi dalla capitale.
La sentenza annullata dice che i reati sono stati commessi ma senza metodi mafiosi, secondo la Cassazione. Ora si attende il deposito delle motivazioni che hanno portato alla sentenza odierna.