RETE NO BAVAGLIO – TRA PASSERELLE RINVIATE E REPARTI INCOMPLETI
A poche ore dalle proteste e dalle critiche, arriva la risposta dell’ASL Roma 6 che smentisce la ricostruzione e sostiene che l’inaugurazione del 4 dicembre non fosse prevista, attribuendo tutto a una sospensiva del TAR sulla gara per i letti di terapia intensiva e sub-intensiva.
Peccato che questa versione non cancelli il problema più grande:
il reparto di rianimazione, avrebbe dovuto essere pronto da mesi, risulta ancora incompleto — al punto che mancherebbero perfino le porte.
E mentre si parla di procedure, ricorsi e comunicati, la realtà è un’altra:
l’influenza sta riempiendo i pronto soccorso,
le polmoniti aumentano, i fragili sono a rischio.
Il risultato è drammatico:
un ospedale che non ha ciò che serve, nel momento esatto in cui serve di più.
Il Covid avrebbe dovuto insegnarci almeno questo: che la terapia intensiva non può essere un cantiere eterno.
che non si può inseguire l’emergenza con reparti ancora in allestimento.
E invece ci ritroviamo con lavori in ritardo, reparti annunciati, inaugurazioni “mai previste”, smentite lampo e nessuna risposta sulle criticità reali.
L’ASL Roma 6 parla di “illazioni”, di riqualificazione in corso e di disponibilità al dialogo.
Ma il territorio attende risposte concrete:
Quando sarà pronta la rianimazione?Che cosa manca realmente? Qual è lo stato dei lavori reparto per reparto?
Qual è la dotazione di personale prevista?
Quando saranno allestiti i locali per la nuova risonanza magnetica annunciata nel 2017? La pista di atterraggio dell’elisoccorso quando verrà adeguata per le emergenze notturne?





