Sindacati: governo Monti, la manovra colpisce lavoratori e pensionati

“La manovra del governo Monti si colloca nel solco delle manovre precedenti continuando a colpire i lavoratori e i pensionati. La non indicizzazione per le pensioni basse, l’innalzamento a 41/42 anni dell’età contributiva, la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa insieme all’aumento delle addizionali Irpef sono tutte misure che non rispondono all’esigenza di una maggiore equità. Per questi motivi la Cgil indice quattro ore di sciopero generale per il giorno 12 dicembre con manifestazioni in ogni capoluogo di provincia. Domani si svolgeranno presidi presso tutte le prefetture, mentre a Roma il presidio si terrà alle 14.30 in Piazza Montecitorio”. Così in una nota Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio. La manovra trova una risposta dei sindacati che, però, si spaccano. Anche facendo un certo rumore, sia pure mediatico. Per lunedì 12 dicembre, infatti, Cgil, Cisl e Uil hanno indetto lo sciopero. Ma mentre la prima lo farà di quattro ore su una propria piattaforma, le altre due hanno scelto ieri di indire, senza avvertire la confederazione di Susanna Camusso, una conferenza stampa separata proponendo due ore di sciopero. E’ l’effetto di fratture accumulate )forse anche la conseguenza di quanto avvenuto a Torino con il contratto Fiat, con una spaccatura evidente con Fim e Uilm), di un dialogo che non riparte ma ieri i tre sindacati principali hanno suonato con evidenza spartiti diversi. Il malumore e l’irritazione della Cgil si sono espressi in particolare su Facebook dove già nel ‘rimo pomeriggio, prima che il sindacato di Susanna Camusso annunciasse a sua volta l’intenzione di incrociare le braccia, si poteva leggere una comunicazione fredda: “Cisl e Uil hanno deciso di scioperare”. Fonti della Cgil spiegano: “La scelta di Cisl e Uil è in continuità con la ‘strategia del sottoscala’ di palazzo Grazioli”. Insomma, Bonanni e Angeletti, così come facevano con il ministro Sacconi, dicono in Cgil, si vedono di nascosto e decidono alle spalle della Cgil.