Con la chiusura della Lega e la creazione di un nuovo partito finirebbe per il Carroccio l’incubo del sequestro continuo dei suoi fondi, fino al totale di 49 milioni di euro, per rimborsare lo Stato del danno derivante dalla truffa sui rimborsi elettorali dal 2008 al 2010, che ha portato alla condanna in primo grado di Umberto Bossi. Lo afferma, in estrema sintesi, il capo della Procura della Repubblica di Genova, Francesco Cozzi, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Mercoledì prossimo il Tribunale del Riesame di Genova dovrebbe pronunciarsi sull’indicazione della Cassazione secondo la quale si possono confiscare anche le entrate successive al periodo in cui è stata perpetrata la truffa.
Se il tribunale genovese sottoscrivesse la posizione della Cassazione “Si procederà con i sequestri fino a quando ci saranno somme disponibili sui conti della Lega”, dice Cozzi ma spiega poi: “Di fronte a un nuovo soggetto giuridico completamente autonomo, non potremmo fare nulla rispetto ai versamenti futuri. Anche se il neonato partito è erede del precedente dal punto di vista ideologico e politico. Bisogna sempre valutare la continuità giuridica per procedere e in questo caso salterebbe.
I dirigenti della Lega in queste ore stanno cercando un modo per aggirare la condanna che gli imporebbe il rimborso allo stato di tutte le entrate del partito. Niente più Lega nord per l’Indipendenza della Padania. Si chiamerà solo Lega o Lega Italiana. Il marchio ovvero il simbolo sarà lo stesso presentato alle Politiche, la dicitura Salvini premier rimarrà identica. Ma l’exit strategy a cui i big del Carroccio stanno pensando è quella del nuovo soggetto politico.