Il 3 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata dedicata alle persone con disabilità, allo scopo di promuoverne i diritti e il benessere. La ricorrenza assume quest’anno un valore ancora più significativo, alla luce delle gravi conseguenze che, soprattutto sulle categorie più fragili, sta avendo la pandemia da Coronavirus. In occasione di questa Giornata, dall’Onu è arrivato un messaggio di inclusione, per un futuro sostenibile in cui possano essere garantiti a tutti i diritti fondamentali di accesso ai servizi e partecipazione alla vita pubblica della comunità.
Le giornate dedicate a tematiche importanti portano l’opinione pubblica alla riflessione. Scontato dire che non basta una giornata, ma nel vivere quotidiano dobbiamo metterci dalla parte delle persone con disabilità motoria, psichica o sensoriale, per comprendere quanti diritti vengono loro, ancora oggi, negati.
I dati della disabilità in Italia
Secondo gli ultimi aggiornamenti Istat, in Italia, le persone disabili sono più di tre milioni, pari al 5,2% dell’intera popolazione. Le persone che devono vivere quotidianamente con gravi limitazioni sono circa 1,5 milioni e, nella maggior parte dei casi, over 75. Sei disabili su dieci nel nostro Paese sono donne, con la differenza di genere che appare ancora più evidente dai 65 anni in su. Un dato, questo, che potrebbe essere spiegato con la maggiore longevità delle donne rispetto agli uomini. Nonostante i progressi normativi votati ad una sempre maggiore inclusività, l’impatto della disabilità sul mondo del lavoro rimane ancora significativo. Solo il 31,3% di coloro che patiscono gravi limitazioni risulta occupato, a fronte del 57,8% di persone senza limitazioni. Lo scarto è ancora più netto per quanto riguarda le donne con disabilità, che risultano occupate nel 26,7% dei casi, contro il 36,3% degli uomini.