[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]In merito all’aggressione fuori l’istituto nautico di Anzio, parla la mamma del ragazzo vittima di bullismo.
“ Mio figlio si trovavo fuori l’Istituito nautico alla fermata dell’autobus, quando è stato avvicinato dal suo aggressore, un coetaneo di un altra scuola, che l’ha accusato falsamente di dare fastidio alla sua ragazza, cercando nel contempo di pugnalarlo ben due volte, non riuscendoci, grazie all’intervento dei suoi amici. Così gli ha sferrato un pugno in faccia e l’ha buttato a terra prendendolo a calci sulla testa, fino a farli perdere i sensi. Al pronto soccorso gli hanno dato 10 giorni. Ho fatto due denunce una alla polizia ed una ai carabinieri, la seconda in seguito alle nuove minacce telefoniche ricevute, nelle quali il ragazzo diceva a mio figlio che lo avrebbe massacrato di botte. Era il 28 settembre.
L’aggressore è tornata con i suoi amici fuori la scuola, per poterlo picchiare ancora, ma vedendo la polizia in borghese è fuggito. Mio figlio non sta andando a scuola, ed accusa ancora a distanza di giorni dolori alla testa. Sono sola in questa battaglia, i carabinieri hanno fatto fatica anche a trovare il contatto telefonico dell’aggressore. La polizia mi ha detto di accompagnarlo e riportalo, ma io da sola come posso difenderlo? Non può finire così questa storia, bisogna mettersi nei panni di una mamma, che vede suo figlio in queste condizioni.”
Una mamma lasciata sola dalle istituzioni, cosa deve fare per essere aiutata?
Il bullismo è una piaga, che condiziona lo sviluppo di chi ne è vittima. La scarsa informazione ed il silenzio non fanno altro aumentare questi gravissimi episodi di violenza. Chi raccoglierà l’appello di questo genitore? Lo vedremo in questi giorni.
LdB