Sono dodici gli episodi violenti – tra omicidi e gambizzazioni – verificatisi a Roma in due mesi, a partire dal 13 gennaio. Le zone interessate sono: Appio Latino, Ostia, Centocelle, Valle Aurelia, Rebibbia, Esquilino e Torpignattara. Sono invece cinque i tentati omicidi: agguati in cui la vittima è riuscita a salvare la vita, e che si sono verificati a Termini, Ostia, Morena, Tufello, Guidonia di Montecelio. L’ultimo episodio, che ha allungato la scia di sangue, è avvenuto ieri sera: l’omicidio di Luigi Finizio. Il 51enne freddato nella stazione di servizio a Torpignattara. La sua morte rientrerebbe in un contesto criminale articolato su cui indaga la procura antimafia capitolina.
Il crescendo di episodi violenti, stanno destando preoccupazione in città. E per questo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha chiesto di alzare le azioni di contrasto alla criminalità organizzata. “È presto per parlare di guerra di mafia, ma tre episodi così ravvicinati destano preoccupazione e bisogna sollecitare gli interventi”.
Giovedì si riunirà, come ogni settimana, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica: sarà presieduto dal viceprefetto vicario Raffaela Moscarella. Ora che la destra è al governo del paese si sono abbassati i toni di chi fino a qualche mese fa parlava di cittadini ostaggio della criminalità e invocava le dimissioni dell’allora ministro dell’interno Lamorgese.