Anzio. Forno non rispetta la chiusura per l’interdittiva Antimafia, intervengono i Carabinieri

Su disposizione del Prefetto di Roma Lamberto Giannini, che all’inizio di giugno aveva emesso interdittive Antimafia nei confronti di esercizi commerciali di Roma, Anzio e Nettuno, dopo un bar di Nettuno, è toccato a due attività commerciali della vicina Anzio. Interdittive Antimafia che hanno colpito la pizzeria “Pizza c’è Srl”  di via di Villa Claudia 100,  e il forno “Ritorno all’antico”  via di Valle Schioia 87-89  a Lavinio.

E proprio su quest’ultimo i militari della compagnia di Anzio hanno effettuato ieri un controllo e hanno denunciato a piede libero una donna di 45 anni per inosservanza dei provvedimento dell’autorità.

La donna denunciata è la moglie del socio amministratore dell’attività, un 54enne originario della provincia di Reggio Calabria, arrestato lo scorso 17 febbraio 2022 nell’ambito dell’operazione Tritone, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Roma, e attualmente in carcere per reati di associazione di tipo mafioso. La donna continuava a tenere aperta l’attività nonostante un provvedimento inibitorio adottato dalla commissione straordinaria del Comune di Anzio.

Tali provvedimenti sono stati emessi nei confronti dei responsabili delle società riconducibili direttamente o indirettamente ai soggetti coinvolti nell’operazione Direzione investigativa Antimafia, che ha accertato la presenza di una “locale” di ‘ndrangheta, collegata alla casa madre di Santa Cristina d’Aspromonte.