Omicidio di Alessandro Castellaccio massacrato in strada a Tivoli: arrestate due persone

I carabinieri della compagnia di Tivoli hanno arrestato due persone gravemente indagate del reato di omicidio volontario in concorso. Secondo quanto emerso dalle indagini, i due avrebbero fatto parte del gruppo che ha massacrato di botte Alessandro Castellaccio, la scorsa domenica 18 giugno 2023.

Uno dei testimoni aveva riferito che Alessandro Castelaccio, 41 anni, infermiere presso l’ospedale di Tivoli, era stato colpito anche con calci al volto da un uomo «come se tirasse un calcio ad un pallone». È una delle drammatiche immagini contenute nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere di due rumeni accusati di aver aggredito il 18 giugno scorso nel centro della cittadina, la vittima, poi deceduta al Policlinico Umberto I dopo una settimana di coma nel reparto di Rianimazione.

«Pestato da almeno 5 uomini ubriachi»
I carabinieri della compagnia di Tivoli hanno eseguito mercoledì mattina le misure cautelari emesse dal gip su richiesta dei pm coordinati dal procuratore capo Francesco Menditto. Quel giorno, mentre stava rincasando, Castellaccio si era fermato per invitare alcuni avventori di un bar vicino alla sua abitazione di abbassare il volume della musica che stava disturbando i residenti, ma per tutta risposta, dopo aver litigato con uno dei rumeni, era stato pestato a sangue da almeno cinque connazionali ubriachi che erano poi fuggiti. A soccorrere il 41enne erano stati alcuni passanti che si erano frapposti fra gli aggressori e la vittima, già agonizzante a terra, difendendola da altri colpi. Castellaccio, al quale è stata riscontrata una profonda emorragia cerebrale, è deceduto domenica scorsa a Roma.
«L’esito dell’attività di indagine di cui sopra – sottolinea il gip – presenta caratteri idonei alla configurazione di quel giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità di entrambi gli indagati in ordine al reato in contestazione provvisoria (per il quale è consentita l’applicazione di misure cautelari anche di massimo rigore)».