Nettuno. Ancora un mistero le motivazioni che hanno spinto Franco di Lelio a sparare alla compagna per poi suicidarsi

Ancora un mistero le motivazioni dietro il fatto delittuoso accaduto alla periferia di Nettuno.

Una coppia è stata trovata morta in casa nella mattinata di ieri. Lui, 88 anni, ieri pomeriggio avrebbe ucciso la convivente, 66enne, a colpi di pistola, uno all’addome e uno al collo, poi si sarebbe a sua volta sparato alla tempia. Le prime ricostruzioni confermerebbero l’ipotesi di omicidio-suicidio. Una vicina di casa ha sentito due spari ravvicinati, prima, poi un altro un minuto dopo. Il revolver era detenuto regolarmente da Franco Raffaele Di Lelio, questo il nome del pensionato. Nonostante l’età era ancora una persona attiva – dicono le persone che lo conoscevano – e ogni giorno usciva di casa e con la macchina si recava presso la ditta del figlio. E’ stato proprio lui a dare l’allarme sollecitato dalla signora delle pulizie che ogni giorno passava in casa per riordinare e portare i giornali. La signora uccisa, Kaltcheva Gergana Todorova, di origini bulgare, aveva preso in affitto la casa al piano di sopra, proprietà dell’88enne. Da un anno e mezzo circa i due vivevano insieme. Venivano visti uscire a fare la spesa. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Anzio e Nettuno e il Nucleo investigativo dei Carabinieri Frascati per i rilievi tecnici. Nessuno li aveva mai visti o sentiti litigare, né risultano denunce alle forze dell’ordine per violenze. Resta tutto da capire il possibile movente del gesto.