ANZIO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno arrestato in flagranza di reato due soggetti, in diverse circostanze, gravemente indiziati del reato di maltrattamenti in famiglia e violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati.
Nel primo caso, una donna si era presentata nel corso della mattinata presso la Stazione di Nettuno per denunciare una serie di maltrattamenti subiti dal compagno negli ultimi cinque anni. Le condotte dell’uomo si erano progressivamente aggravate, anche a causa dell’abuso di sostanze alcoliche; in particolare, negli ultimi episodi, l’aveva aggredita fisicamente, cagionandole un vistoso ematoma all’altezza del ginocchio. La donna ha preferito tornare presso la sua abitazione poiché l’uomo si era allontanato, lasciando le sue chiavi. Ma, per una maggiore sicurezza della donna, il Comandante della Stazione dei Carabinieri è rimasto costantemente in contatto con lei, per rassicurarla e per convincerla a chiamare i Carabinieri nel caso in cui l’uomo fosse tornato. In effetti, nella serata, l’uomo si è ripresentato con la scusa di recuperare i suoi effetti personali, riprendendo le condotte maltrattanti nei confronti della donna, anche dinanzi ai militari che, dopo averlo riportato alla calma, lo accompagnavano in caserma dove l’uomo è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico. Infine, i Carabinieri hanno raccolto elementi indiziari in ordine ai maltrattamenti, sia da testimoni che dal cellulare della vittima, arrestando l’uomo che è stato tradotto presso la casa circondariale di Velletri.
La scorsa notte, invece, la Centrale Operativa dei Carabinieri di Anzio ha ricevuto un alert da un braccialetto elettronico anti-stalker e una pattuglia della Stazione di Anzio è stata immediatamente inviata presso l’indirizzo della vittima, ove non rintracciavano nessuno. Nonostante ciò, i due militari entravano nel palazzo per chiedere informazioni alla donna, che dichiarava di non aver visto il suo ex marito che non poteva avvicinarsi a lei; ma, dopo circa 20 minuti di ricerca nei vari angoli del condominio, l’uomo è stato trovato nascosto in un pianerottolo al terzo piano.
L’uomo, un 60enne italiano, è stato arrestato e subito giudicato con rito direttissimo, al termine del quale l’arresto è stato convalidato.
Si precisa che, considerato lo stato dei procedimenti (indagini preliminari), gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.