Maxi operazione contro il clan mafioso Rinzivillo, tra Italia e Germania. Gli uomini della Guardia di Finanza, della Polizia e dei Carabinieri hanno eseguito 37 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettanti presunti appartenenti al clan egemone a Gela. Gli arresti sono scattati in Sicilia, Lazio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna in Italia, e in Germania. Sequestrati anche beni e società per 11 milioni, nell’ambito dell’indagine delle Dda di Roma e Caltanissetta, coordinata dalla procura nazionale antimafia e antiterrorismo. Disposto anche il sequestro di beni per 11 milioni di euro. Nei confronti dei 37 arrestati sono ipotizzati i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, trasferimento fraudolento di valori, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e accesso abusivo ai sistemi informatici di rilevanza nazionale.
Si legge nell’ordinanza che “Salvatore Rinzivillo assieme agli imprenditori Carmelo Giannone e Antonio Catania, ha avviato, una proficua attività imprenditoriale nell’ambito del settore della commercializzazione di prodotti ittici assieme a Francesco Guttadauro. L’alleanza tra il Rinzivillo ed i Guttadauro sfociava nella pianificazione di un vasto commercio di pesce tra la Sicilia, il Marocco, il Lazio, la Lombardia e la Germania, che vedeva impegnato concretamente il Guttadauro, già dimorante in Marocco, ove commerciava pesce azzurro che veniva sia destinato al commercio sia sottoposto a confezionamento da parte della ditta Flott spa».
Gli inquirenti, come riporta anche il Sole 24 Ore, individuano nella società Linemar di Anzio, e nel suo rappresentante legale, Mario Carrai (che al momento non risulta indagato), uno degli interlocutori di Rinzivillo e dei Giannone. La Linemar non sarebbe l’unica azienda laziale coinvolta.