Miasmi, Carabinieri sequestrano impianto compostaggio Acea

Da anni lo stabilimento appestava con i suoi miasmi i residenti dei Comuni di Aprilia e Nettuno. Denunciati i vertici di ACEA

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di Claudio Pelagallo

Sequestrato dai carabinieri del Nipaf il grande impianto di compostaggio di Acea Ambiente (ex Kyklos) di Aprilia, divenuto col tempo il più grande del Lazio. Il sequestro d’urgenza è stato disposto dal pubblico ministero Luigia Spinelli della Procura della Repubblica di Latina. A seguito degli accertamenti, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria Giovanni Vivarelli, presidente del consiglio di amministrazione e Daniele Cecili, responsabile tecnico dell’azienda per l’ipotesi di reato di cui all’articolo 674 del Codice Penale (‘getto pericoloso di cose’, trattandosi in questo caso di emissioni di gas odorigeni).”Certi della correttezza del nostro operato, massima collaborazione alle indagini predisposte dall’autorità giudiziaria. Tuttavia confidiamo che sia consentita al più presto la ripresa dell’operatività dell’impianto, anche al fine di consentire una regolare gestione del ciclo rifiuti” commentano da Acea..

Come spiegano i carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale: “Le indagini hanno preso spunto da diverse segnalazioni ed esposti di cittadini che lamentavano emissioni odorigene, di forte intensità, provenire dall’ impianto. I militari del nucleo investigativo sono stati impegnati in una complessa attività investigativa, supportata anche dai riscontri effettuati dagli organi tecnici preposti alle attività di monitoraggio ambientale, nonché da diversi sopralluoghi e accertamenti di carattere documentale”. Determinanti sono state anche le numerose testimonianze raccolte dai militari sia nell’ambito dei vari comitati spontanei operanti nell’area, sia da cittadini residenti nella zona limitrofa all’azienda.

Le proteste dei cittadini davanti allo stabilimento Acea
Le proteste dei cittadini davanti allo stabilimento Acea

Viva soddisfazione tra i componenti del presidio permanente che da quattro mesi sorveglia l’ingresso dell’impianto. Una vittoria, per la salute e per l’ambiente ottenuta grazie alla tenacia dei cittadini residenti nelle borgate di Aprilia e Nettuno, le proteste e le denunce fatte dal comitato ‘No miasmi Kiklos”. Le emissioni odorigene dell’impianto e i disagi ai cittadini sono stati oggetto di ripetute interrogazioni parlamentari di SI, M5S, FL, nonché dei gruppi di opposizione alla Regione Lazio. La scorsa estate gli abitanti della zona, per evitare malori dovuti ai cattivi odori,  furono costretti a restare tappati in casa nonostante il caldo.